"Come sta Annie?" è il lavoro che i Nichelodeon da Milano hanno voluto abbinare al loro secondo disco Il "Gioco del Silenzio".
Diviso in due parti, il dvd testimonia un'esibizione al Bloom di Mezzago: la prima è a metà fra il progetto sperimentale e l'happening da Biennale post-apocalittica, la seconda è il loro personale tributo per i 20 anni della serie televisiva di culto "Twin Peaks".
Oltre a rappresentare le capacità espressive senza limiti del gruppo dal vivo, con la loro unione di teatro e arti visuali alla musica, il progetto propone una critica ai tempi moderni, utilizzando, in maniera molto sessantottina, l'arte colta come arma. Si sentono echi di Area, free-jazz alla Flying Luttenbachers e un grande funambolismo stilistico; nei mulinelli di contrappunti dissonanti di fiati sghembi, voce senza forma e tastiere prive di paradigmi emerge un concerto surreale, tortuoso e - inevitabilmente - pretenzioso.
Del tributo a "Twin Peaks", invece, il vecchio David Lynch molto probabilmente non approverebbe il risultato, perché lui semplicemente non l'avrebbe fatto così. E i suoi recenti lavori musicali ce lo dimostrano.
Nel mondo dell'indipendente italiano, "Come Sta Annie?" si trova decisamente fuori posto. È un concerto poco interessante che stanca alla svelta, e le voci del pubblico non interessate che sovrastano la musica sembrano confermarlo.
Demetrio Stratos e compagnia ai loro tempi avevano le teste lucide di Gianni Sassi e Sergio Albergoni a tenere con i piedi per terra la direzione artistica del gruppo. E forse è proprio questo quello che manca ai Nichelodeon: una visione non-artistoide del mondo. Per il resto, la colonna sonora di Angelo Badalamenti attualmente rimane l'unica musica degna di accompagnare "Twin Peaks".
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