Pop, una parola di cui troppe volte se ne abusa, utilizzandola spesso a sproposito. Nel caso dei Teclo, però, ci sembra un termine che sintetizza nella maniera migliore la loro proposta, visto che persino la stessa band non sembra farne mistero nella nota stampa. Naturalmente la comune accezione di ‘pop’, ovvero quella negativa, vi avrà già fatto storcere il naso distogliendo la vostra attenzione da questa recensione; basterà però indicare i Garbage come gruppo al quale - stilisticamente - si avvicina la proposta della band pugliese, per ridestarvi e proseguire nella lettura.
I punti in comune con la formazione americana, infatti, non si riducono alla sola presenza di una vocalist, ma anche per la tendenza, da parte di entrambi i gruppi, di manipolare la materia pop (appunto!) usando, oltre ai classici 3-strumenti-3, anche le ‘solite macchine’ che consentono di variare gli ingredienti di una ricetta che rischierebbe di diventare monotona col tempo e gli ascolti. Per fortuna anche i produttori artistici sembrano aver assecondato queste scelte, forse perché la proposta non aveva bisogno di particolari aggiustamenti per rientrare nei canoni della ‘radiofonicità’, viste le basi da cui si partiva.
“All’ingiù”, quindi, è un disco potenzialmente fruibile da chiunque, considerando proprio il linguaggio musicale che parla e su cui finora si è dissertato. Con tutti gli sforzi possibili, però, tutti i 13 brani dell’album ci sembra siano stilizzati su suoni che, seppur ricercati, non riescono comunque a dare la giusta spinta al lavoro, che finisce per essere fin troppo lungo e prolisso.
Il consiglio, perciò, è di mantenere questa frizzante vena di elettronica leggera senza però seguire un percorso sonoro che già altri hanno battuto con risultati migliori e difficilmente eguagliabili.
Al contrario, occorrerebbe che la formazione cerchi di sperimentare altre e nuove soluzioni per sviluppare canzoni semplicemente più ‘varie’, anche e solo negli arrangiamenti. Ciò senza comunque dimenticare che questa prova d’esordio ci sembra una validissima testimonianza della loro musica e, quindi, un punto di partenza da cui non potranno prescindere.
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La recensione All’ingiù di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-09-05 00:00:00
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