Rock anni 90 che, ormai, non abbiamo più voglia di ascoltare
“Equlibrio precario” è un disco pop che usa il rock per cercare di essere attraente ma non ci riesce. I Chàrisma a fatica riescono a trovare un’equilibrio tra melodie, testi e tecnicismo musicale. Questa band di Milano si rifà ad una tradizione musicale ormai anziana, quella italiana degli anni novanta, che trova nei Timoria la maggior parte delle loro influenze. “Respiro”, brano bandiera del disco, è un pezzo dalla classica struttura fatta da strofe lente e intimiste che lasciano lo spazio ad urla e chitarre elettriche nel ritornello. Non c'è nulla di originale che possa portare l'ascoltatore ad attraversare vie che non abbia già attraversato. Nessuna esperienza e nessun motivetto rimane dopo l'ascolto di queste sei tracce, compresa una ballad, “L’insoddisfazione”, che esprime benissimo il mio stato d’animo alla fine del disco. I Chàrisma non convincono e non emozionano. "Equilibrio precario" è un disco di una sufficienza musicale che annoia.
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La recensione Equilibrio precario di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-03-13 00:00:00
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