Anche se e' il primo album, i Crown of Autumn sembrano avere gia'l'esperienza e la professionalita' necessaria di chi vuole sfondare nel mondo della musica... ma soprattutto di loro bisogna elogiare la grande forza di volonta' che li ha spinti in questa avventura. Basti pensare che il leader Emanuele oltre a suonare nel disco quasi tutti gli strumenti (e canta anche!) e a comporre tutte le musiche e molti dei testi delle canzoni, ha pensato bene, per produrre l'album, di aprire una propria casa discografica, la Elnor Productions. Questo vuol dire si' avere possibilita' economiche adeguate, pero' non pensate che con i soldi si possa fare tutto, ci vuole anche forza di volonta' e soprattutto sostanza.
E di sostanza in questo disco c'e' ne' da vendere. Comunque sia gia' dal primo e unico demo ("Ruins" del '95) la band mi aveva stupito per la completezza della confezione, per l'ottimo livello della registrazione e per l'azzeccata atmosfera fantasy creata dalla musica. Lo stile del disco e' praticamente uguale a quello del demo, una efficace combinazione di epic, black metal e musica medievale, ma con una maggiore quantita' di effetti e strumenti sintetizzati, molte piu' parti lente d'atmosfera e intrecci acustici.
Sempre 2 le voci, quella melodica e quella black (diversa da quella del demo), che si alternano e si sovrappongono con un singolare effetto, per rappresentare la lotta tra il bene e il male; canti di guerra, arcane narrazioni, sogni, sentimenti, il tutto raccontato da un viaggio immaginario nel mondo fantastico dei "Crown Of Autumns". Si passa dall'epic con azzeccati inserti acustici di chitarra e strumenti medievali (che sembrano eseguiti da veri menestrelli e cantori dell'epoca) di "A lyre in the vesper's calm" all'affascinante e cupo sussurro della 4 "Nocturnal gold part I: in ageless slumber" che si trasforma poi in un concitato grido verso il cielo. Superba la 7 "Thou mayst in mee behold" che propone riff veramente trascinanti, completamente acustica la 9 "...And the cold came o'er the feud".
Sono sicuro che chiunque di voi ha un sogno riposto nel cassetto: diventare l'eroe, anche se per qualche ora, di racconti fantastici, vestire i panni di qualche mago o guerriero degli scritti di Tolkien e di rischiare la propria vita nel visitare labirinti, castelli, foreste in cerca di qualche prezioso amuleto, combattendo le piu' strane e mistiche creature... bene il momento e' giunto... riunite le vostre armi, prendete qualche soldo, delle razioni di cibo, una mappa e partite verso questa nuova avventura... e' facile, fate partire "The treasures arcane" dei "Crown Of Autumn" e lasciate andare la vostra immaginazione, lasciatevi prendere senza limiti dal turbine delle melodie e della musica.
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La recensione The Treasures Arcane di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1997-10-25 00:00:00
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