Gli Stardom sono una band con base a Milano ma dall'anima europea. E si sente. Cristina Corti, tastierista italo-bosniaca, e Oliver Pavicevic, bassista lettone con una lunga esperienza alle spalle in giro per l'Europa, danno probabilmente alla band quel respiro internazionale che ne caratterizza il sound. "Soviet della moda" è un bel disco di dodici tracce ispirate al post punk e alla new wave (uscito d'altra parte per l'etichetta Danze moderne che predilige tali influenze).
Segue quindi il filone che ha riportato in voga le sonorità tipiche di quella parte degli Ottanta: basso e synth invadenti su chitarre taglienti e batteria secca con voce malinconica e distante dalla realtà, dandone un'interpretazione nostrana grazie anche a testi ben costruiti ed attuali. Il cantante Riccardo Angiolani ha d'altra parte iniziato la propria carriera proprio in quel periodo, facendo parte di alcune formazioni new wave e goth. Si parla di web e della vita nel 2.0 filtrandola attraverso il grigiore e la cupezza che caratterizzano l'immaginario del mondo musicale a cui si ispirano.
Vengono in mente i Diaframma ed il periodo d'oro della new wave italiana anche grazie a versi come "È questa dunque la mia Norimberga, è questa la mia Dresda bombardata. Qui dietro le vetrine in pezzi, i manichini additano il futuro" . Si ascolta con piacere e con interesse si sta a vedere come gli Stardom andranno avanti.
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La recensione Soviet della moda di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-06-24 00:00:00
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wow