E' il sole in standby tra picchi di nuvole rosa, lo sguardo di neve che eppure trasmette calore, Macerata come Alpi sognanti e corse tra prati interminabili di infinite pendenze. E' il puro stupore dell'occhio attento, dreampop leggero e lucido come porporina che abbraccia tagli progressive con repentini cambi e crescendo che si smorzano in metodica calma, e una voce meravigliosa che sposa l'inciso impalpabile di Kate Bush con la profondità dei paesaggi vocali di Elizabeth Fraser. E tra le chitarre luminose di "She is happy" che sul finale diventa davvero irresistibile, lo splendore denso di gioia e grida assolate accompagnato da tastiere e flauti di talco e miele di "Heidi", l'attesa compiaciuta e in sé piacevole di "Peter and Clara", la fantastica "Black keys" (vorrei dire il brano più bello, ma è dura scegliere) che si riempie lentamente di suono per poi spegnersi in sussurri, questo disco si fa abbracciare subito, appassiona e conquista con facilità, impossibile evitare un fulmineo innamoramento. Cos'altro aggiungere? I really really love that mood.
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La recensione Aedi met Heidi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-04-06 00:00:00
COMMENTI (3)
il mondo deve saperlo, subito.
favolosi
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