Che dire dei Radio Days da Milano? Piacevoli come dei raggi di sole dopo un lungo inverno arido, rinfrescanti come la brezza del mare che spazza via una lugubre vita fatta di scrivanie e uffici maleodoranti, questi quattro baronetti in giacca di pelle ci sorridono in attesa del double decker, poi ci prendono per mano e tutti insieme si parte per il Big Sur californiano, lo sguardo è perso in un orizzonte fatto di luci che non si spegneranno mai più, o almeno per questa notte, e allora balliamo sul mondo, le stelle brillano in alto e sono così vicine ai nostri cuori, ma che follia la giovinezza, che poi da grandi 'sta beata giovinezza sembra sempre così perduta e lontana ma in fondo è solo tutto un alibi per chi vuole struggersi un po' malinconicamente nei ricordi.
Bando alla ciance filosofiche d'accatto, "Cest La Vie" è un bellissimo disco d'esordio che conferma la bontà dell'EP uscito un paio di anni fa, anzi, che mette in luce una scrittura meno retorica e più snella ed ispirata, il powerpop è questo, ritornello coretto, vena struggente ed al primo ascolto sei fottuto (provate con "Elizabeth", ma l'album è pieno di pezzi killer).
Raccomandato a chi mastica il genere ma soprattutto a voi giovani donne che volete una nuova band da coccolare, non perdeteli dal vivo, ci sanno fare, magari vi spezzeranno il cuore, e anche se sarà solo per un istante sarà poi bellissimo ricordare il passato tra qualche anno riascoltando queste dolci e arruffate canzoni. Radio Days, C'est plus facile.
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