The Italians
Lost in Transition 2010 -

Lost in Transition

Da me in montagna, il sole, la domenica mattina, arriva sempre con quel piglio dispettoso, trapelando tra i buchi delle persiane e scompigliandomi le coperte. Ecco, "A question" sembra fatta apposta per quel momento lì. E ai The Italians una situazione così azzecca proprio volentieri, a volerli immaginare immersi in prati freschi di rugiada, a guardare ininterrottamente in faccia i fiori e a suonare con fossette sulle guance. Perché questo piccolo ep, queste sole cinque tracce, sono di per sé un distillato di impareggiabili umori primaverili. Perfette canzoni pop, nella struttura e nei suoni, che si portano dietro gli echi più classici di Beatles e Kinks, ma anche quella dote di scrivere ottime airplay-song senza per questo risultare stucchevoli, ricordando nomi del calibro di Keane, Coldplay e The Feeling. Insomma, The Italians sì, ma con sensibilità brit a manetta, vuoi per il fatto che William Knight, frontman della band, è londinese di nascita e certe cose, sarà una mia impressione, ma gli escono fuori con una naturalezza che gli riesce sempre a mescolare ai colori accesi quei toni soffusi e melanconici che quando ti entrano dentro non togli via più. C'è da dire, però, che a volte l'ispirazione va incontro a passaggi non perfettamente nitidi e, tirando le somme, il disco ha "solo" tre grandi pezzi : la già citata "A question", "Orange-coat girl" e "Solitary girl". Ma i numeri per continuare a partorire altre gemme ci sono tutti.

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