Arriva il disco in redazione e la busta è piena di ritagli di giornale che ritraggono paesaggi, immagini di boschi, c'è anche una diapositiva. Gli (m+a) sanno il fatto loro, sanno che la musica va illustrata, i particolari mai lasciati al caso, e che l'immaginario di riferimento è importante [a meno che tu sia un genio assoluto che può permettersi di rimanere una figura anonima e non pubblicare mai una tua foto, tanto il passaparola farà il resto (ci provano in tanti ma il gioco non funziona proprio sempre)]. Sono bravi, pescano dall'elettronica (meno recente direi: Nathan Fake e, in generale, l'IDM degli ultimi quindici anni), dal pop, usano voci in falsetto tipo Animal Collective o Sigur Ros. La loro è musica fatta a pezzi, tante micro unità che si sommano, si scambiano di posto, o semplicemente si susseguono una dopo l'altra.
Sabato pomeriggio ero in casa a leccarmi le ferite dopo una serata pesante e per tenermi la mente occupata e far fronte all'hangover ho iniziato a scomporre "Liko, Lene, Lisa" nelle parti a mio avviso più significative (tre tipi di toy piano, due batterie sintetiche e una acustica, voce, fiati alla Jaga jazzist, cassa dritta, corde pizzicate...) ad ognuna ho assegnato una lettera (P1, P2, P3, B1, B2, B3, V, J...) e ho provato a scrivere sul mio armadio con un pennarello cancellabile un'espressione aritmetica che riassumesse il tutto. Ne è uscita una lunga sequenza di lettere intervallate da dei +, spesso chiuse in parentesi tonde o quadre. Ho lasciato perdere quando, arrivato a metà canzone, avevo già coperto la prima anta del mobile. Ma una cosa l'ho capita: hanno un gran gusto nei dettagli, è l'insieme a deludere. La canzone non decolla mai davvero, alcune frasi restano in testa e ti ritrovi a canticchiarle anche dopo parecchi giorni ma poi quando riascolti il brano per intero ti accorgi che la parte che ti piaceva era solo una delle tante messe nel frullatore. E alla lunga stanca. "wouh!", altro esempio, con un carpiato salta da un beat durissimo alla Autechre e finisce su una roba soffice e balearica. In "2titoli vicini" trovi un modo di cantare pseudo-soul-funk-bianco alla Benjamin Diamond, synth alla Gold Panda, tanti trrr [avete presente quando nell'IDM astratta (1995 a seguire) la batteria si frazionava talmente da diventare una linea di puntini vicinissimi?] e a due minuti dalla fine cambia inaspettatamente in un ritmo spezzato e percussivo. Ci sono poi brani più "francesi" ("new,pop" ricorda Etienne De Crecy), altri che mettono insieme la cassa dritta e El Guincho ("blå"), cose alla Nathan Fake. E' indubbio che ai primi ascolti si resti affascinati da uno spettro sonoro così ampio, ma vi sfido a rimetterlo da capo appena terminata la traccia undici.
Due sono veramente riuscite: "Bam" e "Ly". La prima è L'Equilibrio: è dinamica ma lineare, nulla (dalla voce che ripete sempre la stessa frase anche se ti sembra un perfetto scambio tra strofa e ritornello, ai glitch liberi, ai flauti che compaiono quasi a sorpresa) sfugge al controllo. Crea attese e poi si rilassa, costante, e senza perdere mai colpi. "Ly" si immerge in voci sospese e immagini alla How To Dress Well, si appoggia ad un'elettronica puntinata, si colora di violini, e cade ancora più in basso in un limbo alla Darkstar.
Ora, non voglio limitare inutilmente l'entusiasmo {e scusate i troppi nomi, cosa spesso noiosa e sbagliata nelle recensioni ma, per spiegarvi l'effetto di tante cose cucite insieme tipo vestito da arlecchino, mi sembrava necessario [anche se rischioso, certo, è addirittura probabile, ad esempio, che questi pezzi siano stati scritti ben prima che uscisse Gold Panda e che quest'ultimo non sia, quindi, un vero riferimento per gli (m+a)]}. Agli (m+a) manca, semplicemente, un suono personale e riconoscibile. Se questa schizofrenia nel cambiare stile di continuo è programmatica, nessun problema, due pezzi li hanno messi a segno e non è detto che in futuro non ci riescano nuovamente; altrimenti che si buttino su mini perle da un minuto e via, ci sono dischi fantastici interamente fatti così, mica è obbligatorio fare canzoni lunghe.
Gli (m+a) sono bravi, hanno molte belle intuizioni, galleggiano sicuri sopra la media nazionale. Hanno la consapevolezza di avere tanto talento e di poter avere, un giorno, il mondo ai loro piedi. Ma (è certo) devono fare un disco più bello di questo per riuscirci davvero.
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La recensione (M+A) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-01-24 00:00:00
COMMENTI (26)
Questa recenzione è uno scandalo. La media Italiana è indietro di 2000 anni luce. Scusami Sandro, una band Italiana così per me è oro colato. ciao
Questa recenzione è uno scandalo. La media Italiana è indietro di 2000 anni luce. Scusami Sandro, una band Italiana così per me è oro colato. ciao
molto bello davvero... bravi!
mi piace il tuo atteggiamento!
è contemporaneo e positivo
libertasdc.myblog.it/media/…
BRAVI
bellibellibellibelli
ma Giorello l'ha fatto apposta proprio perchè il gruppo e il titolo del disco son così !
ah ma tu volevi fargli i complimenti proprio perchè avevi colto la citazione e l'interpretazione...
scusa musicaperdrogati è che questo forum uno pensa che tutti partano maldisposti e critici e velenosi su ogni più piccola stronzata
comunque gli (m+a) a me piacciono , non da impazzire ma mi piacciono...
e mi piace anche questa recensione....
tiè
:?
viva (m+a)
no, a giorello
al gruppo?
in effetti, nome e titolo del disco
:?