ReginaMab
Col Sole In Fronte 2010 -

Col Sole In Fronte

A tre anni di distanza da "Palle da tennis", i Regina Mab tornano con un nuovo spettacolo. Si intitola "Col sole in fronte" ed è ambientato nell'Italia degli anni 40. Lo stile è lo stesso del lavoro precedente (alternanza di voce recitante con accompagnamento musicale e canzoni vere e proprie), che raccontava vite e manie dei pionieri del tennis, trasformando le loro storie in metafore generali della sfida e delle difficoltà della vita umana. Anche nel nuovo spettacolo, lo sport ha un ruolo importante. Da palle piccole e terra rossa, si passa a palla grande ed erba. È il calcio a far iniziare la storia: non tanto le gesta di qualche giocatore, quanto le reazioni della gente comune a quello che accade negli stadi.

I primi pezzi raccontano di scandali e partite truccate, commentati con le voci degli appassionati al bar. Franco Manzini, cantante e autore dello spettacolo, cala così lo spettatore in un clima di quotidianità, all'interno del quale inserisce gradualmente la storia di Rita Rosani, maestra triestina di vent'anni, di famiglia ebrea. Unendo racconto teatrale e canzoni, i Regina Mab descrivono il precipitare degli eventi: le conseguenze delle leggi razziali, i capovolgimenti della guerra, la resistenza, fino alla morte di Rita e del suo gruppo di partigiani in uno scontro con i nazifascisti.

A differenza del primo disco, nel quale la componente recitata e quella cantata erano del tutto scollegate, "Col sole in fronte" è un lavoro compatto, capace di inserirsi con merito nella tradizione del teatro-canzone. L'influenza di Marco Paolini è grande, soprattutto quando i monologhi virano verso il terreno comune del dialetto veneto, ma si tratta di vicinanza, non di copia o di derivazione. Le dodici tracce, impreziosite da cover canoniche ("La libertà" di Gaber) e sorprendenti ("My Generation" dei Who e "Teardrop" dei Massive Attack), compongono così un racconto coinvolgente, capace di volare alto sia nei momenti leggeri, sia in quelli drammatici, senza mai perdere credibilità. Una coesistenza difficile, ma possibile, come dimostra già la copertina, che sotto il titolo spensierato mostra l'immagine di un muro bucato da fori di proiettile.

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