Cosa succede quando i surfisti biondi se ne vanno e rimane la sabbia? Succede che i Jackie O's Farm continuano a occupare la spiaggia con le loro chitarre, e a fare quelle canzoni che sono come la sabbia: leggere leggere ti si attaccano addosso e poi in fondo chi ha voglia di lavarsele via, se lasciano quel buon odore di salsedine e divertimento? A un anno e qualcosa dal solare esordio "Hard Times For Blonde Surfers", poche cose sono cambiate nel mondo rilassato dei livornesi: è cambiata l'etichetta e, forse di conseguenza, si avverte nel suono più corposo una certa voglia di mettere del serio nel faceto per passare magari a giocare coi professionisti. Sempre con lo spirito take it easy da irriducibili neohippie, quello non è cambiato, come non è finita la storia d'amore con l'America indie-pop e tutti gli annessi e connessi. Il succo infatti è sempre quello: pop-folk per animi allegramente sognanti, virato ora sul country ("Lay Down", "Sandland"), a tratti sul brit ("Change Your Mind"), acustico e arpeggiato ("Wide Awake") o elettrico e funkeggiante ("Wake Up"), in tutti i casi piacevole come indugiare sulla sdraio quando tutti sono andati via e comincia a rinfrescare, e la sabbia sembra più carezzevole e meno appiccicosa.
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La recensione Sandland di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-01-20 00:00:00
COMMENTI (5)
splendido signori....veramente splendido!!!
:[ una dose di buona musica! ci hanno creduto fino in fondo, continueranno a farlo per sorprenderci con le loro creazioni musicali.
Bello!
Yes we can
Una band strepitosa. Un album bellissimo in ogni suo angolo e risvolto. Fa venire voglia di andare al mare.
BREVEVITA