Robert Miles
Thirteen 2010 -

Thirteen

Torna Robert Miles, conturbante pseudonimo di Roberto Concina, tra i principali e più geniali propulsori della dance targata anni 90. Prevista per il febbraio 2011, l'uscita è un po' summa e superamento delle tematiche care all'artista, verso e recto di pagine già ampiamente scritte, ma anche sagacemente rifunzionalizzate.

Magniloquente e allo stesso tempo scarno il mood di "Orchid Miracle", leggiadra ouverture tra arpeggi adamantini e visioni oniriche. Afflato post e arabesque per "Moving", con fiati a sottintendere una batteria seventies - molto vicino agli Air di "The Virgin Suicides". Piano arioso dalle movenze ambient piuttosto che new age in "Somnambulism". Segaligno il quattro quarti di "Black Rubber", dove una valanga di riferimenti settanteschi danno di gomito alla black music, e così sfilano i T Rex, gli Stones e gli Steppenwolf in un coacervo lisergico e inusitatamente credibile. Riflessivo e progressive, insolente e circolare il sound di "Antimony", esempio tra le tante pulsioni avanguardistiche che costellano i solchi di questo lavoro.

Dolcissimo l'epilogo di "The Wolf", tra le suggestioni di un piano d'antan e lo sguardo all'Europa, mai più decadente d'adesso. L'artista sarà protagonista di vari showcase insieme a Robert Fripp (King Crimson), Mike Patton e John Thorne (Lamb) in un melange di alternative rock, elettronica e sperimentazione tout court.

 

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