"David is a narcoletic man" è la nuova, evidente, dimostrazione delle qualità espressive e del talento degli Orange Lem. Questa band, infatti, rinnova le critiche positive ricevute per i tre EP precedentemente realizzati, proponendo una prova sulla lunga distanza che conferma una significativa maestria nel manipolare suoni e parole. Una maestria che, tra i solchi dell'album, si traduce in copiose dosi di effervescente raffinatezza, che tratteggiano i contorni di un pop originale ed intrigante oscillando tra spunti melodici, divagazioni elettroniche ed intense sferzate ritmiche.
Il risultato è rappresentato da episodi come "The murmur of a distant brook", "Jackie Kennedy" o "Hvalba": brani che compongono un mosaico variegato e poliedrico tra i cui tasselli echeggiano interessanti rimandi a band come Belle and Sebastian, The Smiths o anche, nei momenti più introspettivi, Soy Un Caballo.
Ad onor del vero bisogna ammettere che, a margine dei numerosi aspetti positivi di questo disco (autoprodotto!), ci sono anche parentesi non totalmente a fuoco (alla lunga il disco suona un po' ripetitivo); ma risulta comunque evidente che gli Orange Lem sono dotati di qualità molto rilevanti e con "David is a narcoletic man" hanno seminato nuovi sgargianti germogli espressivi.
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La recensione David is a narcoleptic man di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-05-09 00:00:00
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