Un bel disco britpop all'italiana: l'ossimoro spiega piuttosto bene questo primo disco dei milanesi March Division.
È la stessa band a dichiarare la propria sede spirituale in UK e "Radio Daydream" fin dal primo pezzo non nasconde la tendenza verso i padri di questo genere, nato e cresciuto negli anni '90 e che ancora oggi gode di ottima salute nelle serate revival dei club indie, dove spesso poi i nostalgici più accaniti sono quelli che nel 1994 indossavano un pannolino. I canoni sono infatti rispettati impeccabilmente e si nota anche una rigorosa ricerca sonora, volta a riproporre al meglio le sonorità tipiche della scena in questione, oltre a un'impostazione vocale che ricorda molto da vicino quella di un Liam Gallagher. Rimane la questione del salto spazio-temporale: svuotare un genere musicale così localistico della genuinità delle sue radici non è quasi mai produttivo e dagli anni d'oro del britpop di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, tanto da chiedersi se abbia ancora senso riproporre questi schemi nel rock.
Nonostante queste considerazioni è impossibile, a parere di chi scrive, ignorare il fatto che i pezzi siano tutti quanti più che orecchiabili e arricchiti da una buona produzione: insomma un bel disco britpop all'italiana, con tutte le contraddizioni del caso.
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La recensione Radio Daydream di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-05-06 00:00:00
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