I Tuam Nescis sono la prova dell'esistenza dello stereotipo "solarità" affibbiato ad una terra densa di tradizioni - e problemi - quale la Sicilia. Dimentichiamo menestrelli allegri, canti e balli folcloristici, ritmi inneggianti la felicità o la spensieratezza. Nulla di questo è contenuto nel primo lavoro della band intitolato "Algophobia": un chiaro e preciso inno all'oscurità.
Il progetto musicale è principalmente frutto della mente del bassista Cuccia Enzo Daniele (a.k.a Danyel Burton) con l'aiuto del vocalist Ivan B.Vega e del tastierista Vincenzo Giuffrà, a cui si uniscono i chitarristi Giulio di Gregorio e Giorgia Matesi. Risulta difficile catalogare la proposta dei nostri che ben si destreggiano tra influenze dark-ambient, death/trash metal e frangenti black metal, il tutto condito da una vena e da un gusto squisitamente gothic metal. L'ep è un climax tra le tracce orrifiche, ambientali e disturbanti come "Anxiety" e "Calvario" e le sferzate aggressive di "Algophobia" e "Transplants". Quest'ultime mostrano la dedizione dei Tuam Nescis verso sonorità accostabili alle varie forme del metal estremo.
"Algophobia" si presenta come un lavoro discreto e inusuale, con un buon mix di disparate influenze, ma purtroppo durante i 15 minuti di durata dell'ep aleggia una certa semplicità, sia per quanto riguarda il lato compositivo della band, che nell'utilizzo di alcuni suoni piuttosto piatti nelle tracce dark-ambient.
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La recensione Algophobia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-02-09 00:00:00
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