Quattro brani strumentali uniti tra loro in una sorta di ambient concept che omaggia il post-rock. Paesaggi sonori fatti di lunghe dilatazioni e improvvise ricadute nel fragore. Evanescenze melodiche scomposte in cui fluttuano gli arrangiamenti, allungando all'infinito le ombre emotive tra chitarre, rumori industriali al limite dello psichedelico e tentativi tumultuosi di romanticismo elettronico su cui si insinuano voci filtrate e lontane. Quattro brani in cui le idee sono appena accennate. Le intenzioni sembrano ottime, il risultato per ora è inconcludente. Eppure c'è qualcosa di buono.
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La recensione Portraits di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-02-17 00:00:00
COMMENTI (1)
Apprezzati sin da "Denied Light EP" del 2009. Mi sembra che "Portraits" rappresenti un passo in avanti rispetto al precedente lavoro (vedasi "Jacques Cousteau").
I più sinceri auguri.
Renè