Undici dichiarazioni di indi(e)pendenza, urlate a suon di new beat.
Non ne hanno preso tanto di valium, i Valium. O se l'hanno preso non è servito a molto, perché sono ancora ben nervosetti, di quella sana incazzatura che si usa definire adolescenziale, ma che invece dovrebbe essere la benzina di tutto il buon rock, adolescenziale, post-adolescenziale o senile che sia. Quella che ogni tanto sconfina anche nella banalità, ma se non le dice un rockettaro cose come “tanto non mi avrai, io sono un infedele, tutto distruggerò” o “io ti deriderò lassù dal mio mondo cosmico non avrai il mio spirito”, chi dovrebbe farlo?
Ben vengano quindi queste undici dichiarazioni di indi(e)pendenza, urlate a suon di quello che loro chiamano new beat. Ovverosia gli anni d'oro del rock, riletti con il disincanto del giovane postmoderno, le ballate non poi così new ma molto beat italiano (“Ode al silenzio”), che si alternano alle schitarrate e agli acuti seventies (“L'infedele”), ai riff giovanilistici neo protopunk (“The boys dig the boys”), ai ritornelli un po' anni ottanta (“Babilonia”), alla teatralità rumoristica (“Lucienne”) e al romanticismo languido-psichedelico (“With A Glimpse”). Bravi.
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La recensione La Maledizione Sta Per Arrivare di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-01-19 00:00:00
COMMENTI (1)
acerbi ma controtendenza e simpatici 7 -