Un viaggio infernale. Coraggio, ci vuole coraggio e pazzia. Si parte ma non si sa dove si arriva. L'unica certezza è che l'arrivo non sarà piacevole.
Angoscia e dolore. Senza mezzi termini è questo che Le maschere di Clara vogliono esprimere attraverso il loro disco d’esordio. Un miscuglio tra arte e concetti tipici del rinascimento e una musicalità moderna, sperimentale, con elementi appartenenti allo stoner rock. La copertina dell’album ci dà un segnale forte di quello che troveremo all’interno di questo extended play. I tormenti della dannazione sono rappresentati da Hieronymus Bosch, pittore fiammingo del 1500. Egli vuole rappresentare l’inferno e la dannazione umana, considerando la musica come arte empia, il peccato è “musica della carne”.
A raccontare e contestualizzare quest’opera d’arte ci pensano Le maschere di Clara, dietro le quali si nascondono Lorenzo Masotto (pianoforte, basso, voce), Laura Masotto (violino, voce) e Bruce Turri (batteria, voce). Fanno musica sullo sfondo del concetto di dolore e patimento umano e cercano di raccontarlo attraverso un connubio di musica classica e rock e testi recitati in modo poetico e tormentato.
Lo strumento centrale è il violino, suonato in modo angoscioso, distorto, sporco ma dominante. La batteria, il basso e il pianoforte cercano in modo affannoso di inseguire l’arco nel suo turbinio infernale. Ed ecco qui un altro simbolismo che ci ricorda l’angustia della vita umana: il violino suona tormentato e mai nei quattro brani basso, batteria e pianoforte riescono ad essere un tutt’uno. Questo simbolismo si percepisce compiutamente ne "La scala di Escher", l'unica traccia strumentale. Gli strumenti si intrecciano vorticosamente. Una musica rabbiosa sembra fare i coperchi per le pentole del diavolo, fino al raggiungimento di un immaginario inferno dantesco.
Nelle altre tracce si mischiano cambi di tempo improvvisi, grunge, rock, prog. Inoltre la tecnica del reading è più che mai funzionale allo scopo del cd: la solennità poetica delle parole recitate da Laura e Lorenzo Masotto aiuta l’ascoltatore nel suo viaggio infernale. In “Porpora”, “Frammenti” e “Sogni Estinti” le anime dei nostri musicisti dannati declamano versi tormentati che completano il senso dell’opera di copertina di Bosch: "Questa sinfonia di lacrime alienanti", "L'uomo è estinto, L'uomo è istinto, L'uomo si è distinto e l'uomo è estinto", "Mi culla la follia del tempo”.
Lasciate ogni speranza o voi che ascoltate.
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La recensione 23 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-02-06 00:00:00
COMMENTI (1)
Grazie Nicolò, davvero accurato!
A presto
Seguiteci nel nostro nuovo Tour!
Le Maschere di Clara