Tornano i Soviet Soviet con un'uscita in digitale che mette insieme l'ep "Marksman" del 2009 con i pezzi contenuti nello split con i Frank (just Frank) dello scorso anno. Tornano con il loro postpunk scheletrico e secco, le chitarre corrosive e i brani veloci e tirati che a malapena arrivano ai tre minuti. La voce è il lamento rabbioso di un potenziale inespresso che diventa cieca ribellione, la struttura semplice e dritta al punto, e tutto è disperato e acido e cattivo. Battiamo gli occhi nervosamente mentre gira "Lokomotiv", passano sui vetri immagini in bianco e nero e datate dissolvenze con "Bulgary", e pensiamo ai Bauhaus, e ricordiamo i Killing Joke, e quei vecchi brani dei Cure che ormai ascoltiamo di rado. Disgregazione di generi e contaminazioni nella scia di ciò che continuiamo a chiamare new wave, questo lavoro convince e macina sudore e buone intenzioni, con un piglio invidiabile e una forza dirompente, conquistando col suo fascino da seduttore sciatto ma intrigante, mentre il sole acceso che ci abbaglia da giorni fa un passo indietro lasciando spazio alla materia scura di "Nice".
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La recensione Nice di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-02-11 00:00:00
COMMENTI (3)
non so perchè ma io ci vedo pure qualcosina dei sonic youth...
Splendide sonorità post-punk...molto Siouxsie and the Banshees ;)
Siete davvero eccezionali, non vedo l'ora di rivedervi dal vivo.