I protetti dei Verdena (Alberto Ferrari ha curato il master del disco) si ripresentano con un'evoluzione rispetto al precedente "Anche i cinghiali hanno la testa" che segue passo passo i progressi dei loro illustri concittadini, abbandonandosi a una serie di composizioni strane e dal tono trasognato, ritmi spezzati e atmosfere del mediterraneo arricchite da ogni sorta di suono della natura ("Elastico"), intermezzi strumentali scimmiottanti ma che in qualche modo si inseriscono bene tra le stramberie del disco ("Gundamn", "Castello di Poppi"), filastrocche caposseliane ("In guardia!"), schitarrate à la Marta sui Tubi ("Moscerini"), e ogni tanto un ritorno alle chitarre distorte degli esordi come in "Flessibile", con un violino quasi apocalittico. Capire i testi è difficile a causa dei frequenti spostamenti di accento dovuti a ragioni metriche, i sussurri e le vocine infantili e inquietanti, oppure, più semplicemente, perchè usano parole che sembrano messe a caso: deliri onirici e non-sense, ai limiti del paraculo, con riprese della tradizione italiana ("Fin che la barca va", che sì, è proprio tratta dalla celebre canzone interpretata da Orietta Berti). Una certa continuità timbrica e intenzionale è l'unico elemento che permette di non perdersi tra i tredici piccoli dipinti surrealisti degli Spread: un disco complesso e di certo non apprezzabile al primo ascolto, deviato da uno sperimentalismo volutamente eccessivo e barocco. Non è facile ascoltare questo disco tutto di seguito, bisognerebbe prendere un brano al giorno e analizzarlo in ogni suo passaggio in modo autoptico, ecco perché consiglio l'ascolto, ma a piccolissime dosi. Piacerà a chi è stanco del solito rock, a chi vuol fare un viaggio su questa montagna russa di suoni e parole, a chi vuole divertirsi all'estremo: tanto, come suggerisce il titolo, non c'è bisogno di riposo, "C'è tutto il tempo per dormire sotto terra".
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La recensione C'è tutto il tempo per dormire sotto terra di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-04-01 00:00:00
COMMENTI (3)
I protetti dei Verdena! LOL
Zoccole! ahahahahahahahahha
I protetti dei Verdena... adesso ho capito perchè ai concerti degli spread ci son sempre luca e albi con le mazze da baseball!
Ma non scherziamo, ottimo album e ascoltatelo tutto filato in stati psicofisici leggermente alterati e diventerà 'NA BOMBA! Parola di Janji's khan.
recensione per il discone?