Quattro le tracce strumentali che portano firma Novanta, monicker tanto evocativo quanto centrato (nel suo continuo attingere a piene mani in quegli annali spesso gloriosi), scelto da Manfredi Lamartina, scheggia impazzita proveniente dalla galassia Moque.
L'artista, foraggiatosi in quella scena siciliana sempre più arrembante, in poco più di diciotto minuti, mette in fila quattro piccoli gioielli domestici, che di lo-fi conservano solo il pallido sfiorire di una filosofia, visto che la produzione assume e mantiene caratteristiche di compiuto equilibrio tecnico. Etica DIY, piuttosto, nella brillante tradizione anglosassone, prova ne sia il fulgido esempio d'apertura, "La Paura Fa", (calembour a flirtare col titolo dell' Ep), dove una batteria squassata e semidistorta offre il viatico ad un synth artificiale, caldo, suoni settanteschi scuola Atari, e un mood che ricorda da vicino sia Mogwai che Boards Of Canada. Reiteratività e ipnosi per la suggestiva "La musica batte solo sul due", dove un'architettura noise incontra l'ariosità degli archi, in un connubio che potrebbe sussumere una pletora di nomi, sulle rovine del post-rock, l'intimismo cameristico di Rachel's, per esempio, ma scavando, possibile risalire sino alla dark-wave a fortre componente emozionale di The Cure o Malice, che dir si voglia.
Epica synth rock, nonchè ciclica malia elettrica per la terza "Core", sutura medianica più che brano vero e proprio, rimembrante lo sperimentalismo degli Xiu Xiu, che ci traghetta verso il brillante epilogo di "Giugno", piccolo capolavoro semiacustico, a cavallo tra AIR e Badalamenti, nella sua inclinazione cupa e intimista.
Ottimo esempio, questo battesimo aureo, di ciò che orgogliosamente si trova oltre il mainstream, e quindi al di là del plaudente consenso spettacolare. Ciò che colpisce della sensibilità di Lamartina, è quel prezioso e vagamente decadente piglio de l'art pour l'art, dove al centro di ogni plausibile ideologia veicolata ritroviamo sempre e solo la musica. E basta.
Da marcare stretto, il progetto Novanta, che in un auspicabile lavoro di maggiore estensione potrebbe riservarci magistrali esiti.
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La recensione Novanta di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-03-29 00:00:00
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