Lalène La fine del freddo 2011 - Rock, Alternativo

La fine del freddo precedente precedente

Dentro le misere vesti di un’autoproduzione un debutto che fa della schizofrenia lirico-musicale una lama affilata per scarnificare passato e presente

Paradossalmente, così tanti cambi di registro tutti insieme, per giunta sovraccaricati da un nevrastenico cortocircuito lirico, potrebbero quasi infastidire ad un primo ascolto e dare l'impressione di un'autoproduzione piuttosto pretenziosa e discontinua.

Invece tutto prende la giusta forma (e sostanza) via via che gli ascolti si affastellano. "La fine del freddo", alla fine dei conti, rimane coi piedi per terra, utilizzando artigianalmente l'attitudine punk a mo' di detonatore, per innescare una catena prolungata di microesplosioni soniche di schizofrenica musicalità: curvature post-rock, riff proto-sabbathiani, irruenza grunge, convulsioni post-punk, scintille psichedeliche e provvidenziali respiri acustici danno voce alle drastiche prese di posizione e agli ermetici proclami di Edoardo Gandini.

"Sorella forbice", "Excort" e "Eceneandiamopestandociipiedi" rendono grazia da sole a questo esordio che, per autorevolezza e perizia tecnica, oltrepassa la mera autoproduzione.

---
La recensione La fine del freddo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-12-15 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia