Ahimè qui arrivo tardi: qualcun altro ha già potuto dire che Casa del Mirto è un gran bel nome di merda. E vabè, me ne farò una ragione. E' che o dimentico subito o non dimentico mai. Come quel malato di John Galliano.
Anyway la Casa del Mirto ha fatto un disco tranquillo, relax, pennichella. "1979" è talmente rilassato, nel senso di spaziale, del tipo 'butto un po' di suoni dentro tanto alla peggio è post-noise', che alcune tracce sembrano effettate col wahwah dei cdj 100s. Altre durano un minuto e me ne sbatto. E poi ce ne sono 2-3 che sono molto piacevoli, fossero tutte così mi guarderei un pornazzo in sottofondo. Nel senso: sex positive.
La vera storiaccia è fare i dischi con quella psichedelia da filmini dei matrimoni dei vostri genitori, con le facce sdoppiate come le foto promozionali dei Fare Soldi. E' questo maramaldeggiarsi addosso a botte di chillwave, glo-fi, pompini music e Memory Tapes, che mi deprime. Eppure la musica dei CDM non è proprio da chiamare urgente Amnesty International. In generale boh, per voi questo disco può andare, per quei synth lievemente electro 80's che fa molto hipster art. E' che... mmm.. non so come dire: è sempre quella cazzo di new wave infame che torna puntualmente a drugapulcarci la m*n#@ia.
Da una parte la prospettiva di suonare in preserata al Fabric (seeeh magari!), dall'altra sveltine con la chitarra che mi cadono le palle sul pavimento. E con le palle si sa: l'importante non è l'atterraggio ma la caduta. In generale: a sto giro bene, ma per il futuro: attention please!!!
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