La sensazione da primo ascolto porta ad una breve indecisione tra genialità ed abomìnio. I dubbi vengono però fugati quasi subito e la scelta cade in modo deciso su un giudizio di totale negatività. Il tentativo di Alessandro Tolone è piuttosto chiaro: elaborare il progressive ed il metal sinfonico in una sofisticata formula cantautorale. Il risultato è però un fallimento che, nei suoi momenti peggiori, sfiora il limite dell'inascoltabile. Uno strazio che porta allo sfinimento. Anzitutto per quell'attitudine strumentale che trabocca di prosopopea, poi per un approccio pasticciato alla costruzione di mille variazioni stilistiche, tra anthem sinfonici inconcludenti, momenti heavy senza personalità e ombrosi tocchetti elettroacustici pieni di sofferenza. Una varietà di soluzioni che abbonda in quantità e scarseggia in qualità, non riuscendo a stare insieme con un minimo di consistenza espressiva. Su tutto, l'aspetto più dolente: una voce da messiah dell'oscurità, afflitto da mal di pancia. E se anche volessimo considerare una scelta creativa le insopportabili stonature, resta il fastidio insostenibile per un canto a dir poco lagnoso, ai limiti della caricatura. E dire che ci ho provato a riascoltare e capire dove stavo sbagliando, cosa non stavo capendo. Invece, questa roba è semplicemente tanto brutta.
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La recensione Poco più che parole di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-03-04 00:00:00
COMMENTI (1)
Quando leggi una recensione così non puoi che andare VELOCEMENTE alla ricerca degli mp3 e dare un ascolto...che dire... :D ottima recensione, e sei stato pure troppo buono!