Questo disco, anche se è uscito a dicembre, sa di primavera, di colori e di sole. Gli Spagetti Bolonnaise nascono in Veneto dall'incontro tra elementi dei My Awesome Mixtape, Fake P e I Got a Violet: le influenze variegate di queste tre band trovano un punto di equilibrio tra pop, elettronica e psichedelia.
Il disco si apre con "A large amount of useless information": tromba, diavolerie elettroniche, tastierine, melodia a palate. "Cave canem" ha un ritornello assassino che ti costringe a cantare. "Backstratching" cambia le carte in tavola: prende dal pop ma stranisce con un basso ruvido, poi si smarca verso i Vampire Weekend, con suoni da carillon e un mood esotico. Questo ritorna anche in "Warburg", a mio parere il brano più riuscito e particolare dell'album: parte con ritmi storti con la tromba che sottolinea ogni accento e si concede intermezzi malinconici e esplosioni più morbide. Con "1958 (F. Bongusto)" ci si immerge in un perfetto pezzo pop, che accarezza gli anni '80 grazie a quel sax soffice e romantico, che ricorda un po' gli Wham. E poi "Dedicated to Wyatt but Wyatt wasn't listening", una gemma strumentale che sembra un pezzo degli Air che musicano Sofia Coppola, in un limbo di malinconia e inquietudine che chiude il primo lavoro degli Spagetti Bolonnaise, ben diversi da come li avevamo immaginati nella prima traccia.
Una bella opera prima, da consumare aspettando l'estate.
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La recensione Disco 1 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-03-14 00:00:00
COMMENTI (1)
Disco, tra l'altro, prodotto in versione fisica da noi montanari. Per chi ne desiderasse una copia è consigliata la visita al nostro paesino.
vaggimalrecords.com/
Cordiali saluti,
i Montanari (appunto).