The Please
Let efelant walk out Ep 2011 - Folk

Let efelant walk out Ep

Questo ep dei The Please è bello, fuori e dentro. Innanzitutto colpisce il packaging: cartoncino turchese, con dentro un elefante. E poi, infilato tra i fogli di cartone, eccolo, il disco. Accuratamente impacchettato in un sacchettino di stoffa chiuso da due bottoni colorati.

Passiamo al contenuto. Si parte con "When we are high": un tappeto sonoro di synth e strumenti a corda che intesse un perfetto esempio di indie pop elettronico e dilatato. L'impressione è quella di ascoltare qualcosa che con l'Italia non ha nulla a che fare. Sembrano gli Hot Chip ma più folk, più profondi e più cupi. Gli Akron/Family trapiantati in provincia di Milano.

"Busier" è una litania al pianoforte, una sorta di marcia funebre, ombrosa e quasi blues, impregnata fino all'osso di male di vivere, come un pezzo di Anthony and the Johnsons o di un Nick Cave molto giovane e ingenuo, che poi alla fine si trasforma in Beirut.

"The ghost of" è una ninna nanna tra i Fleet Foxes e Devendra Banhart, un po' folk, con un crescendo di archi finale che ricorda quelle esplosioni à la Stars. L'Ep si chiude con "Midday fant", un vero e proprio pezzo country folk, costruito su raffinati arpeggi di chitarra che rimandano alla tradizione degli anni '70 (i Traffic di "John Barleycon must die", Neil Young, Nick Drake).

E' interessante vedere come i The Please riescano a fondere suoni appartenenti a mondi e filosofie musicali diverse (elettronico vs analogico), creando un miscuglio mai ridondante, sempre piacevole e ispirato. Tenete anche presente che il precedente disco, "E'ltica", suonava rock, elettrico e compatto; qui ci prendono in contropiede con un disco folk. Non è poco. Bisogna tenerli d'occhio, vedere se proseguono su questa strada o se cambieranno nuovamente tutto. Certo che i presupposti ci sono perché divengano un gruppo di riferimento.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.