Dopo un paio di demo gli Ibrido XN, assistiti da Cristiano Santini (Disciplinatha), decidono di esordire sulla lunga distanza compendiando alcuni dei precedenti brani ed aggiungendone di nuovi. Il risultato è un disco dalle sonorità ed atmosfere vicine a certo post-grunge melodico che si rivela di ascolto in ascolto più complesso, vuoi per il sottile ruolo giocato dall'elettronica, vuoi per la fitta foresta di rimandi alla tradizione del rock alternativo italiano e non solo.
Figli di padri nobili, i dieci brani riescono con naturalezza a fondere background musicali diversi e vari senza indebitarsi eccessivamente verso questo o quel nume. Si passa dal Lindo Ferretti che quasi si materializza ne "Il seme della follia" all'elettronica progressiva anni '80 di "Lo specchio in cantina", da collaudati giri di chitarra a spernacchianti melodie circensi, dagli slogan cinici di "Io non voto" a più innocenti canzoni alla Negramaro.
Questo eclettismo e questa duttilità stilistica sono di certo talenti da mettere a frutto, e fanno sperare nelle possibili evoluzioni del gruppo. Tuttavia, nonostante i tanti elementi in gioco ed i momenti azzeccati nascosti qua e là, "Non ingerire" non giunge mai a detonazione. Forse mancano dei brani davvero trascinanti a far da catalizzatore, forse le influenze disparate non sono sufficienti a bilanciare la spinta centripeda di certo rock alternativo già sentito e proposto troppe volte nelle province italiane, tutto introverso, arricciato su se stesso, preoccupato più di inanellare qualche poeticheria ad effetto che di spingere con forza i confini stilistici o trascinare il pubblico con sè. Sembra quasi si tratti di musica rivolta a chi suona e non a chi ascolta, un po' shoegaze nell'anima. Non resta che sperare che tempo ed esperienza portino a maturazione quella che, con un po' di impegno e fortuna, può essere una proposta ben valida.
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