Un artwork di rara bellezza è viatico all'ascolto di questo disco dal sapore vintage-folk, tra fumi gotici e ariosità barocche, di cui è autore il varesino Andrea Tomassini, che si sceglie un monicker tanto suggestivo, quanto curioso, a ricercarne il significato.
La classica linea d'ouverture di "Tom Pendelvale", vira immediatamente verso le derive più acustiche dei primi Xiu Xiu, dando prova di polso fermo e linguaggio stringato. I primi Ottanta fanno capolino in quel di "Twist Yourself As One", tra vagiti new wave e monoliti di chitarra, a la I Love You But I've Chosen Darkness, ma è anche tripudio di riferimenti post-rock. Acida psichedelica "Goldenage For Purehearts" - ci si trova ad un ipotetico crocicchio tra Morrissey, Mercury Rev e Pink Floyd. I Talk Talk di "Spirit Of Eden" infestano "Bayou Is Endless" e si capisce - quasi a consuntivo - quanto gli ascolti di quell'epoca abbiano formato il talento dell'artista, senza troppe concessioni al revival, ma attingendo direttamente, e più apprezzabilmente, alle fonti.
Indecisi se gioire più della splendida confezione o del credibile e raffinato approccio artistico, satolli di tanto decadentismo estetico, si resta convinti che il progetto meriti molto più di quello che il panorama italico sarà disposto a dare - per un progetto in lingua inglese e fieramente anacronistico, nella migliore valenza del termine.
Auspicando caldamente il contrario, ça va sans dire.
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La recensione Rightful Size of Fears di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-04-20 00:00:00
COMMENTI (3)
WE,THE RAVENS E' VERAMENTE MAGNIFICA.................
Mi piace veramente come recensisce questo "Gioele Valenti". Bella scoperta, bravo!