Tubax Il Mondo Stava Finendo 2011 - Strumentale, Progressive, Funk

Il Mondo Stava Finendo precedente precedente

I Tubax riescono a fondere con esiti positivi stilemi e realtà diverse in una visione d'insieme riuscita e di forte attrattiva. Grandiosi.

I Tubax sono in tre, vengono da Bologna e dopo il primo demo del 2008, inciso nello studio Magazzeno Bis, headquarter della Trovarobato, danno alle stampe questo “Il Mondo Stava Finendo”, otto tracce in presa diretta nel mantenere integra la follia e sperimentazione istintiva del progetto.

Una sorta di jam session forsennata a base di funky, elettronica e prog acidulo. I pestoni <i>battlesiani</i>, il basso slappato alla Les Claypool, le incursioni in zona disco memoria Trans Am, gli accenti math rock, rendono bene l'idea delle collisioni tra sound opposti che si fondono in modo funzionale ed esplosivo. Come esser messi di fronte ad una sorta di split tra Calibro 35 (non a caso troviamo il sax ed il flauto traverso dell'onnipresente Gabrielli) ed Aucan, in virtù di una visceralità che trova giusta valvola di sfogo alla propria estetica musicale nell'alta capacità tecnica dei Tubax.

Le svolte sul limite post rock di "Carapace" (chitarre di Federico Fantuz) e le sfumature jazzistiche di “Eola Oirali” (sax smooth di Marcello Malpensa) confermano i Tubax come una band dinamica e incredibilmente trascinante in ogni suo aspetto. Controtempi incalzanti, ritmo nervoso e groove serrato rendono spesso l'ascolto più impegnato di quanto in realtà non sia (su tutte la schizofrenica “Big Foot”). L'episodio più regolare si conferma quello mosso dalla delicata apertura di chitarra di “Radar”. I Tubax riescono a fondere con esiti positivi stilemi e realtà diverse in una visione d'insieme riuscita e di forte attrattiva. Grandiosi.

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La recensione Il Mondo Stava Finendo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-11-24 00:00:00

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