Cosa fare se la prima traccia di un album che hai appena cominciato ad ascoltare è un'accattivante canzoncina scaccia-pensieri? Bruciare il cd all'urlo di giammai tali bassezze. Oppure continuare l'ascolto, magari sperando che il piglio genuinamente pop prenda il sopravvento sulla disarmante ingenuità del testo e su una voce un po' troppo impostata. Proviamo con la seconda e scommettiamo su "L'uomo tende all'equilibrio" dei Doc Borwn.
Mentre a fatica ci togliamo da dosso il motivetto di "Romantico Astrofisico", l'ascolto diventa un percorso attraverso le strade conosciute del pop-rock all'italiana ("Il male del secolo", "Salva me"): opache ma orecchiabili linee melodiche si sviluppano grazie al minimo sforzo armonico attraverso la canonica struttura della forma canzone. L'ambientazione sonora cambia a metà strada con "Beautiful" e a quel punto l'album perde la sua pur non brillante identità e diventa il raccoglitore di canzoni formato foto-tessera, per cui non resta altro che la semplificante nitidezza di pochi tratti distintivi e qualche spunto più accattivante qua e là ("Occhi lucidi", "Ossigeno").
Alla fine rimpiangiamo la traccia d'apertura, cioè la speranza e la scommessa (questa volta persa!) di un album che sappia confrontarsi davvero con il pop, con la canzone popolare, in cui l'immediatezza e l'urgenza si coniughino con la ricerca del racconto e l'elaborazione dell'ispirazione di musica e testi. Questa è la sfida e speriamo che in futuro i Doc Brown ne saranno all'altezza.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.