Niente nenie, qui si vive.
Quando Snoopy si siede alla macchina da scrivere, l’incipit più quotato è “era una notte buia e tempestosa” poi, quando la striscia scorre, avrete tutti notato che le nuvole non arrivano mai e soprattutto c’è la luce. “Three years, three days” si muove più o meno in questo senso, dalle prime tracce ti aspetti un lavoro piuttosto dark ma poi le loro radici si muovono sinuose sotto terra e vanno sì a sfidare l’asfalto, ma solo per abbracciarlo in superficie.
Gli Atom Primitif inaugurano il loro esordio con un’intro / citazione di Daumier, l'intellettuale di "8½" di Fellini, pellicola che nasce da una crisi dovuta a mancanza di ispirazione. Non è certo il caso del quartetto romano, che sembra essere in viaggio sulla corsia giusta: a volte trova traffico al casello, ma la strada è scorrevole e piacevole, come quelle giornate in cui smette di piovere e finalmente si può uscire a passeggiare.
Particolarmente gradita “January the 7th” che esalta la voce di Azzurra Giorgi, così come la successiva “Silver house”. L’ironica “Tuna drama”, con il suo bagaglio e in questo caso “condimento” di dolcezza, mette via le distorsioni e dimostra di essere uno dei pezzi più riusciti dell’album. La palma d’oro spetta però a “Morning rain”, dove sembra di ascoltare i Sonic Youth in versione pop.
Questo lavoro merita più di un ascolto, se non altro perché non riesco a scegliere in maniera definitiva la mia traccia preferita e quindi, Daumier, stavolta non è il caso di distruggere nulla. Non educhiamoci al silenzio.
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La recensione Three years three days di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-05-30 00:00:00
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