Nonostante si tratti semplicemente di un esercizio ben svolto, “Generator” è un disco che, con una minima predisposizione verso il genere, si lascia ascoltare fino a risultare gradevole.
Causa adolescenziale abuso di metal in tutte le sue forme, avevo chiesto alla redazione di non inviarmi più dischi che avessero anche lontanamente qualcosa a che fare con tale genere musicale. Per questo, una volta ricevuto il nuovo album dei Dirty Blood, mi preparavo a mandare una mail in cui spiegavo che no, grazie, potevano affidarlo ad altri, buona serata. Ma mentre l'album girava nello stereo, il mio ascolto diventava via via meno distratto, fino alla sconfortante ammissione finale: niente male questo “Generator”.
Un prodotto che non brilla per originalità, ma che tende verso uno stoner onesto, ispirato più alla scena europea (vedi Spiritual Beggars) che a quella americana dei Kyuss. Una voce pulita in cui riecheggia quella di Maynard James Keenan. E in effetti troviamo qualche assonanza con gli A Perfect Circle in momenti come la title track e “Praise of insanity”. Le stesse di cui, insieme a “Dark passenger” mi sorprendo a canticchiare il ritornello dopo un paio d'ore dall'ascolto. Un episodio non molto riuscito è “Sandcastle (Dark passenger pt. 2)” che, come suggerisce il titolo, è un'appendice del brano precedente.
Nonostante si tratti semplicemente di un esercizio ben svolto, “Generator” è un disco che, con una minima predisposizione verso il genere, si lascia ascoltare fino a risultare gradevole. Per questa volta perdono il redattore che me l'ha spedito e metto in play il disco per l'ennesima volta.
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La recensione Generator di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-03-20 00:00:00
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