A giudicare dal packaging del disco che mi è giunto tra le mani, avrei inizialmente pensato che i Tuesday's bad weather fossero una band di teenagers che suona garage rock: dentro l'involucro di plastica morbida c'è un cartoncino su cui è stampata un'immagine piuttosto low-fi raffigurante due chitarre (somiglianti a una Stratocaster e ad una Gibson) posate su un tappeto. Poi però, estraendo il compact disc dall'involucro, stampata su di esso ho trovato una seconda grafica (una specie di caricatura sempre abbastanza low-fi ) raffigurante due musicisti intenti a suonare due strumenti musicali giocattolo, e ho cominciato a farmi un'idea più attinente alla realtà e all'immaginario della band.
Il duo pugliese propone infatti, con attitudine volutamente minimalista, una miscela di rock, folk e synth pop, attraverso produzioni degne di una Bontempi System 5 e registrazioni al limite del casalingo, cosa comunque non sufficiente ad esprimere un parere negativo sui pezzi. "Whithout thinking", nonostante il nome, è un disco dai toni riflessivo-malinconici e, andando oltre i limiti sopracitati, si possono percepire spunti piuttosto interessanti e una discreta profondità nella composizione: pezzi come "We want", ballata synth funk e "India on your computer", forse il passaggio migliore del disco, ne sono un esempio. Resta però il fatto che anche l'orecchio reclama giustizia e d'altronde registrare un disco, nonostante oggi sia cosa alla portata di tutti, dovrebbe essere un'operazione più accurata e ponderata: spesso i volumi eccessivi delle registrazioni vocali rendono alcuni passaggi addirittura fastidiosi, specie perché l'intonazione non è esattamente impeccabile, per non parlare poi della pronuncia dell'inglese.
Un altro punto dolente è quello della durata dei pezzi, che in alcuni casi, tra assoli di chitarra ed espedienti vari, superano i 7 minuti, rischiando di stancare chi ascolta. Insomma la bassa fedeltà è un'arte e anche la ricerca dell'imperfezione richiede scelte adeguate: con un occhio di riguardo in più verso la forma, le vere potenzialità dei Tuesday's bad weather sarebbero di sicuro emerse maggiormente.
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La recensione ...without thinking di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-06-01 00:00:00
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