Lapingra Salamastra 2011 - Lo-Fi, Folk, Electro

Salamastra precedente precedente

Così, a caldo, mi vengono in mente le Cocorosie, i Lali Puna, i Mùm e le Amiina. Ah, e anche Fredrika Stahl. Capito chi? Quella di "Twinkle, twinkle", la canzone della pubblicità di quello schifo di SUV Nissan. Il giorno in cui la smetteranno di pararsi il culo a suon di tenerezze solamente per spacciare robaccia inutile, non sarà mai troppo tardi. "Cara, vuoi un SUV? E' così dolciotto…". Bah.

Che poi è proprio roba dell'altro mondo. Si parla di twee pop con un pizzico di azzardo, musica suonata con "pianoline", glockenspiel e sintetizzatori fuori moda. E giocattoli, e ukulele e chi più ne ha più ne metta. Salendo al nord troviamo quelli citati in testa, gente già con le spalle larghe. Dalle nostre parti invece il movimento è ancora giovane, ma sta crescendo (a modo nostro ovviamente). Tipo: i Lapingra, al secolo Angela Tomassone e Paolo Testa. Li avevamo lasciati nel 2007 con un promo che ci era piaciuto. Li ritroviamo quattro anni dopo, con in mano il fatidico disco di conferma: c'è più "ciccia", tanta sostanza e tante, tantissime idee nei dodici pezzi di puro sfogo fantasioso, elettronico, analogico e artigianale. Belli da sentire, ancora meglio da guardare, come fossero piccole illustrazioni colorate a pastello, piazzate in copertina a un libro di favole. La miagolante "Anacleto" che si apre sbarazzina per poi sciogliersi in un soffice arpeggio di chitarra, la ninna nanna "Kangaroo" con il suo finale inaspettatamente così aggressivo (formula che si ripete in "Miracles"), l'inventiva delicata di "This is not a test" che ricorda non poco i Postal Service di "Such great highs". E ancora, la marcetta sgangherata "Whop!", l'ottima "Allie&Dog", una ballata dolce e bambinesca (nel senso più nobile del termine) che precede la più vivace "Solo un disegno circolare", unico pezzo cantato (con estremo successo, aggiungerei) in italiano, fino alla malinconia conclusiva per piano e archi di "Put them in a box".

"Salamastra" è un disco che scorre leggero, che tiene compagnia, che diverte e, perché no, che mette addosso un po' di nostalgia. Nostalgia di quando eravamo bambini, di quando tutto ci emozionava e la vita era una scoperta. E' un disco che si fa ascoltare senza fatica, e probabilmente proprio per questo molto difficile da scrivere. Perché non è semplice riuscire a darsi un limite, a trovare un equilibrio quando il soggetto è la fantasia. Per dire: gli inserti poetici recitati da Guido Celli in "Run Atreyu Run", "In tiber biber" e nel finale di "Put them in a box", sono un extra di cui sinceramente non si sentiva il bisogno, parentesi dal sapore intellettualoide nettamente fuori contesto. Molto meglio in questo senso la folle "Der bleu angle", divertissement lirico completamente ubriaco, ma stilisticamente in linea con il resto del disco. Un'accelerata fuori giri, troncata, ed è tutto dire, da un ironico e perentorio "Basta con questa fantasia!". E a questo punto direi basta anche con le chiacchiere: i Lapingra meritano di essere ascoltati. Punto. Oddio, sempre che la cosa non vi faccia venire voglia di comprarvi un SUV.

---
La recensione Salamastra di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-11-02 00:00:00

COMMENTI (5)

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia
  • misachemisparereiinunagamba 13 anni fa Rispondi

    :)


    (Messaggio editato da misachemisparereiinunagamba il 25/10/2011 13:42:36)

  • monicafisar 13 anni fa Rispondi

    interessantissimo mix di emozioni e colori che esplodono...bravi! spero di vedervi presto dal vivo a milano! :)[:

  • stefanoise 13 anni fa Rispondi

    ...ma voi chi cristo siete?
    ma io vi adoro

  • sandrokhan80 13 anni fa Rispondi

    Dapprincipio mi fa venire in mente suoni sentiti ad alte latitudini ..... Islanda, Norvegia! Paesi dove fa freddo, molta Natura e poca gente e non molte cose da fare la sera ..... io penso: praticamente come il Molise da cui vengono questi qui ;) Poi a sorpresa cambia tutto e se ne escono con una marcetta molto British, ricambia tutto e ritornano ad un suono più italiano, ricambia tutto con un meraviglioso suono quasi folk ..... non sai come l'insieme non faccia a stonare con le altre parti del disco. Veramente interessanti, ascoltateli!

  • aerock 13 anni fa Rispondi

    bellissimo!