Tutto il buio – "Only Dead songs in the Drawer". Dannatamente vero, la band non poteva trovarmi più in accordo: solo canzoni morte nel cassetto. Quei brani che scrivi e incidi e metti in un ripiano dell'armadio per dimenticartene e non tirarli più fuori, pena vergogna profonda. Tralascio il fatto che se uno vuole cantare in inglese debba almeno conoscerlo, sorvolo anche sul fatto che "Kill My Dawn", la canzone di apertura, quella che dovrebbe in un certo modo invogliare all'ascolto del resto dell'Ep veda una parte strumentale lunga quasi un minuto e mezzo, che dà poi spazio a una voce indecisa se cantare o meno e che infine si trasforma in un urlo che pare più un conato acceso. Uno sbadiglio lungo 7 minuti buoni buoni.
Suoni decisamente elementari, che probabilmente trovano la loro massima espressione nel cercare di emulare strutture musicali proprie degli anni 80-90, con lunghi inserti musicali. Un esempio su tutte è "Denial Denial Denial". Musicisti alle prime armi e probabilmente con poca gavetta, pochissima. Nessun margine di novità, una voce insicura che invece di guidare il brano risulta senza capo né coda, lasciando sulla pelle una sensazione da "canto tanto per e perché non c'ho nulla di meglio da fare", scimmiottando le stesse estensioni baritonali di Ville Valo degli HIM in "Only Dead Songs in the Drawer", brano che dovrebbe racchiudere l'essenza del disco. Una ninna nanna che poco ha di quello stoner/ dark con cui si erano targati. "Corvi ad Alexanderplatz" si catapulta in una sala cinematografica: il trailer di un film che ben presto si trasforma in una commedia alla "Scary Movie" quando entra la voce narrante con un intervento è insapore.
Si cade (scade) nel banale troppo spesso. I dubbi sul perchè di tanta pochezza si risolvono in "Zero", ultima traccia di questo EP da dimenticare e nella frase cardine "subisco e basta tenendo testa al vomito della mia apparenza mascherando il mio squilibrio". Pillola azzurra di Morpheus: fine della storia.
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La recensione Only Dead Songs in the Drawer di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-07-01 00:00:00
COMMENTI (2)
Secondo me i pezzi non sono male, affatto. Ma, jesus, la recensione è a dir poco imbarazzante (che c'entrano gli him???)
Avanti così schech!
Cara Elena,
Rispondere alle recensioni è una brutta abitudine, ma vista la bocciatura velenosa e la risonanza che questa potrebbe (?) avere x una band indipendente come noi, ho il piacere di rispondere ad alcune domande che, indirettamente, ci poni. Nel caso ci fosse ancora qualcuno che, nonostante il tuo – legittimo – giudizio, avesse intenzioni di ascoltarci…
Siamo una band giovane, ma decisamente non musicisti della domenica (come avrai avuto modo di leggere nelle informazioni contenute nella sala stampa).
Parlo, scrivo e studio inglese da quando ho 8 anni. Nonostante sia un "C2" ho fatto però controllare ogni parola del disco ad un parente a stelle e strisce...non si sa mai.
"Corvi" non è l’audio un trailer, ma una composizione di registrazioni ambientali.
"Tenendo testa al vomito / e alla mia apparenza" è la frase corretta cantata, senza quel genitivo che sembra così auto-comisseratorio.
Per quanto ci riguarda, non solo non ci vergogniamo, ma siamo orgogliosi del disco e la nostra storia è appena cominciata :)
Buona musica!
G x TUTTOILBUIO