Allora, il WWF, l'ambiente: quei valori lì. Non so se i vostri genitori vi hanno mai fatto il discorso sul non incidere i nomi sulla corteccia degli alberi. Intendo: fare il cuore con iniziale + iniziale. I miei sì. Secondo loro una cosa così li indeboliva fino a farli morire; secondo i miei l'amore era la prima causa del disboscamento e, sommato al problema del buco dell'ozono, ci avrebbe uccisi. Da piccoli non sembrava importante, era più una malinconia che ti disegnavi in testa se non avevi ancora ricevuto la tua prima doccia fredda; che poi arriva (un rifiuto, una ragazza che ti prende in giro, il semplice capire che le cose sono più complicate di come te le immaginavi); quando inizi a voler davvero qualcuno con cui incidere qualcosa, e questo qualcuno non c'è, tutto diventa rabbia: se si hanno gli anni per guidare solitamente distruggi un'auto, o dai pugni al muro, o scrivi canzoni; da piccoli invece ci si sfoga contro la natura, perchè sicuramente lei non si oppone, e perchè a quel punto i tuoi genitori ti stanno davvero sui coglioni e ti va di contraddirli. Io legavo i mattoni alle zampe dei piccioni e poi li tiravo giù dalla torre del mio paese. Robe che in campagna si fanno.
Ora, che i Girless & Orphan siano davvero sentimentali, che abbiano una vera rabbia contadina, che, insomma, siano onesti, o che sia solo una finta patina zotica a mascherare degli hard-rocker cafoni prestati al folk, non lo so. Queste cinque canzoni sono lo schiaffo del soldato. Hanno quell'ironia tipo cassa dritta + that's all folks che mi ricorda i Rednex (sì, loro) oppure la prima volta che ho visto gli Eels dal vivo, e loro si sono presentati in tre con un elmetto in testa e hanno rifatto tutte le ballad in versione punk. I Girless sono in due e, secondo me, hanno quel piglio lì: nascondono i sentimenti sotto il tappeto, lasciano trapelare qualche storia, le classiche che diventano dei classici una volta che ti sei seduto al bancone e inizi a bere con decisione; il resto è rock'n'roll. Hanno l'anima a metà tra il distorto e il triste, alla Neutral Milk Hotel, un taglio più introspettivo/favolesco, alla Decemberist, e un'attitudine tamarra che non sembra mancare mai se vivi a Rimini.
A mio avviso sanno cos'è l'amore, i due, ma si guardano bene dal descrivertelo; meglio raccontarti di un sogno dove ogni cosa va alla grande, si scopa come ricci, i problemi sono rimandati a domani, ma domani non arriva. Il tutto con un inglese da scuola elementare, che smussa queste tristezze che diventano da sussidiario scolastico. Sempre uguali. I nomi cambiano ma la ragazza è sempre la stessa. The Same Old Story, dicevano i Penniwise, anche se loro parlavano di genitori. Perchè, alla fine, secondo me, i genitori c'entrano sempre. Insomma, Girless & Orphan è davvero un bel nome. I Girless & Orphan sono bravi, molto. Le canzoni dei Girless & Orphan sono un fulmine a ciel sereno. E direi che, per 16 minuti di musica, basta così.
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