Punk melodico, adolescenza, cazzeggiamenti selvaggi. Presente per alcuni, passato per altri. Pop punk classico per tutti.
Dritto nel passato. Lì mi porta il disco dei Lex 180, una giovane band punk di Senigallia. Il passato di cui parlo è quello adolescenziale, di quei ragazzi che ora hanno più di vent’anni, ma meno di trenta. Per capire cosa collega i Lex 180 alla mia e la vostra adolescenza bisogna rispondere a una domanda: qual era la colonna sonora di quei momenti?
Per molti, così come per me, la risposta non può che essere una: il punk! Così come non può non scendere qualche lacrimuccia pensando a gruppi come Derozer, Peter punk, Succo Marcio, solo per citarne alcuni. E i ragazzi marchigiani con il loro “Viva la fuga” si aggiungono a questo elenco.
Il disco ha la capacità di farti rivivere tutti gli anni da “pischello”, canzoni come “Tu non mi senti”, “Lontano da te” e “Non baciarmi adesso” ci ricordano quanto eravamo trasgressivi e ribelli, le prime sofferenze amorose, le prime volte che ci siamo sentiti indipendenti. Il difetto di "Viva la fuga", però, è questo: è funzionale a un certo tipo di ascoltatore e quello che ne esce è un punk lineare, troppo melodico e poco cattivo, l’uso degli strumenti è sempre uguale, i testi sono piuttosto banali e la voce e i coretti sono roba già sentita e risentita.
Tutto questo però non è una colpa per i Lex 180. Il genere punk melodico indirizzato a un certo pubblico è così. Per intenderci è come se vai a vedere un film di Stallone e ti aspetti un capolavoro alla Fellini. Così è per questo disco: si può criticare, ma dalla prima canzone sai già quello che ti aspetta.
I “pischelli” apprezzeranno di sicuro il lavoro dei Lex 180, gli altri un po’ meno, ma questo è un disco fatto da musicisti giovani per i giovanissimi e in un paese dove l’età media è sempre troppo alta, una ventata di spensieratezza non fa male.
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La recensione Viva la Fuga di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-03-09 00:00:00
COMMENTI (1)
Titolo e copertina meritano un applauso! :-)