Solitamente si può parlare di revival soltanto in relazione a una corrente del passato, o a una dimensione estetica più o meno delineata che coinvolge diversi artisti.
Sono tante le cose che, ascoltando "Olio su tela", tornano alla mente, ma nonostante la tentazione, non è possibile parlare di vero e proprio revival: non c'è una corrente ben definita a cui ancorarsi. Quello che si ritrova nel nuovo disco dei romani Audiomatica è invece un modo di suonare tipico di quegli anni '90 italiani, di band come i primissimi Timoria e forse anche i Litfiba. Un'attitudine più che un'estetica, dove all'interno di uno stesso disco si potevano trovare diverse contaminazioni sonore, non necessariamente coerenti tra di loro, e senza una (almeno apparente) ragione concettuale. Così, scorrendo la tracklist del disco in questione, ci si imbatte nelle atmosfere ai limiti della new wave di "Ipnotica", ma anche nelle ritmiche funkeggianti di "Cortesie per gli ospiti" o "Il clown", passando attraverso il reggae di "Blow" e l'elettronica industrial di "Are you gonna last?", dove per l'occasione a cambiare non è solo il genere, ma anche la lingua delle liriche, che diventa l'inglese. Ma se per la maggior parte del disco, sia nei testi che nella dimensione strumentale, il collante sembra essere un misticismo di fondo che quasi fa pensare al New Age (tanto per rimanere negli anni '90 dello scorso millennio), un capitolo a sé stante sembra essere "Oggettivamente", singolo quasi caparezziano, da cui la band ha anche tratto il primo video del disco.
Tirando le somme, "Olio su tela" dimostra sicuramente una maturità da un punto di vista prettamente tecnico, ma rivela una sorta di schizofrenia stilistica, che spesso impedisce di cogliere la vera anima del disco e addirittura della band stessa.
---
La recensione Olio su tela di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-05-02 00:00:00
COMMENTI