Quello degli Oizo è un rock isterico e musicalmente denso all’inverosimile. Un cd che però deve essere ascoltato per un po’ prima di farci l’orecchio. Non esistono spazi vuoti per una densità sonora decisamente rilevante. Sonorità e arrangiamenti che sembrano nascondere uno studio piuttosto accurato dei pezzi. Un insieme ben organizzato di suoni, voce per una buona riuscita d’insieme. Un mix ben concepito tra sonorità spiccatamente funky e psichedeliche guidate da una voce femminile (adatta al genere) e ben impostata.
Uno stile vagamente Garbage e Cranberries, soprattutto nella terza traccia del cd, “The light again”, con un ritmo sincopato e molto “irlandese” in un crescendo di chitarra che sembra non avere fine, e forse una fine marcata non esiste davvero. Lo stile quasi dark di certi passaggi rischia di apparire quasi ripetitivo ma così non è se lo si ascolta con attenzione. L’apice della rilassatezza del disco è raggiunta nell’introduzione di “Relish’s time”, dai ritmi molto lenti interrotti da brevissimi passaggi di chitarra distorta. Al contrario, l’unico brano un po’ più cattivo e, a parere di anima rock decisamente ben riuscito nel suo complesso, è “Seven” dove basso, chitarra, batteria e voce “gridano” all’unisono e con una buona organizzazione ritmica. Sono decisive per il suono degli “Oizo” le influenze Joy Division e Jefferson Airplanes...
Un lavoro musicalmente ben fatto e ben suonato, manca tuttavia qualche elemento di stacco tra le cinque tracce che, pur apprezzabili prese singolarmente, tendono ad assomigliarsi un po’ troppo.
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