Se spulciando le foto, come me, vi aspettavate un gruppo alla stregua di Baustelle o Il Genio, come me, avete preso un granchio. E' Denise Fagiolo che scrive e canta i testi de La Distanza della Luna. Chi pensa alla musica è invece Francesco Catoni. La voce di Denise ha tutte le fattanze delle Matia Bazar's woman, con vibrato e tutto ciò che convive col demodè. I testi, però, s'impegnano ad essere al passo col tempo e aggiungerei, per graziare e azzardare, anche un po' dark. E' come mixare "Bring me to life" degli Evanescence con "Brivido caldo" dei Bazar. Cosa si ottiene, dunque, quando gli opposti voce-antica-studiata e testi-moderni-spensierati si sposano? Una sperimentazione fallimentare da cui non si cava molto di affascinante. Stesso discorso vale per le musiche, uniche componenti prodigiose del progetto, che non legano col diaframma della Fagiolo. Davvero sublime l'arrangiamento della seconda traccia ("Ursula H'x") dove il musico Catoni da il meglio di sè.
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La recensione La Distanza della Luna di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-06-15 00:00:00
COMMENTI (7)
rockshock.it/recensione-la-…
Cinque canzoni sono il contenuto del CD demo che il duo toscano La Distanza della Luna ha prodotto. Cinque canzoni, cinque scalini verso la Luna. Ogni canzone un passo più in alto: l’aria si fa più rarefatta e la luce intorno si affievolisce, lasciando vedere sempre più stelle.
Ma con il salire non aumenta il freddo. La voce di Denise Fagiolo riscalda lungo il viaggio mentre le note di Francesco Catoni sorreggono la spinta verso l’alto.
I primi due scalini, Lo Spazio Curvo e Ursula H’x sono quelli che danno la spinta iniziale, per staccarsi dalla Terra, con tempi e ritmi più sostenuti.
Nella Distrazione, è il punto centrale, equidistante che mostra i due mondi insieme, tra parole lunari e suoni terrestri. Con La Seduzione si entra nel campo gravitazionale del satellite, con riverberi di suoni che accompagnano l’allunaggio. Coperta La Distanza della Luna, in questo viaggio cosmicomico, una volta arrivati sulla Luna starà a voi decidere se tornare sulla Terra o rimanere a godervi il panorama, fino a che non siate luce.
In attesa di sentire un “vero” disco (non che questo non sia vero, ma alcune debolezze di produzione si sentono, essendo praticamente una demo, ovviamente) con la cura nella produzione che merita, ed arrangiamenti un po’ più distintivi, la Luna sembrerà ancora più vicina e raggiungibile. Per chiunque.
RECENSIONE SU DISTORSIONI
distorsioni-it.blogspot.com…
Fra la Suzanne Vega di “Solitude Standing” e le lussureggianti trame lisergiche dei mai troppo lodati Opal. Esili crini legano Denise F. (voce e testi) e Francesco Catoni (composizione, arrangiamenti e programmazione) a pietre miliari dell’allora minimalismo pop colto o a schegge incandescenti dell’allora neo psichedelia. Echi lontani di Carlo Marrale nella sua ultima (degnissima) fase Matia Bazar (Nella distrazione). Ma in questo disco/demo di soli 5 brani il duo fiorentino offre grazia ed eleganza compositiva;
canzoni proposte con garbo e consapevole sicurezza espressiva che ne Lo spazio curvo e La seduzione palesano alchimie evocative e ipnotiche, penalizzate solo in parte dalla qualità non eccelsa della registrazione. Ma consideratelo un demo, un bootleg ben fatto e vi accarezzerà il soffio leggero e struggente della grande musica. Bravi!
Recensione di Massimo Sannella su Shiverwebzine
shiverwebzine.com/2011/08/1…
Pare un disco nato dall’incrocio di sogni fuggiaschi, poeti banditi d’anima o malinconie visionarie, saggezze e profondità, identita sfuggenti che rispecchiano in modo avventuriero spazi disinvolti e senza controllo che esplodono in tutta la loro estetica tra voli perpendicolari e labirinti di stili: in poche parole un disco cui affidare tutte le tue istanze intime e recondite per poi spiccarci il volo/i voli che ti appartengono dentro.
La Distanza Della Luna, ovvero Denise Fagiolo voce e testi e Francesco Catoni composizione esecuzione e programmazione, non è un disco ed un moniker come si intende, piuttosto uno stato d’anima messo in musica puro e scevro da tutte quelle partiture che affollano – come un peculiare ecclettismo vamp – i lavori impastati di tantissime cantautrici underground che vogliono “bucare” a tutti i costi, ma una “delicatessen dream-pop” che viene a bagnare di “ altra” rugiada cantautorale l’oramai secco patrimonio di writing che va attraversando questi frangenti; c’è tutta la forma canzone bluastra dell’era Scisma che riprende colore nei vuoti nel tempo del web, cinque tracce fosche e lucenti che fanno ordine poetico nel nostro caos mediatico, che danno il senso di un’alternativa ai ricoveri virtuali e alle sexy solitudini.
Questa duo/band toscana porta con se una ricetta fantastica di rapimenti mentali e azzeramenti di punti cardinali, è nuotare in un liquido amniotico, denso e limpido di giravolte senza peso come una piega d’un libro di Calvino e più in la come trovarsi tra le nebulose dei Petramante (“Lo spazio curvo”) o di Claudia Fofi, appunto come già stato detto uno stato d’animo che prende forme o più forme, l’evanescenza gassosa dei grandi spazi (“Ursula H’x”), la confessione a viva voce proiettata su nuove direttrici (“Nella distrazione”), la ripresa pop-rock in versione eclissi oscurante (“La seduzione”) e alla fine l’infinito, il tutto da dove si parte (“La distanza della luna”), bassi, tasti di piano e dolcissime carezze di chitarra, ovvero la grande maestria strumentale di Catoni che fa da soft-motor alla Fagiolo, la guida femminile che prende i sentimenti come leve di navigazione per spiccare ogni volta un nuovo volo verso un qualcosa che mira alla luna come un fiore notturno.
Basta poco se si vuole viaggiare in solitaria a cavallo di una scia di luce dai cristalli neri, chiudere gli occhi mettendo in tasca questo disco e la distanza da Selene si tramuterà in sciocchezza.
Recensione su losthighways
losthighways.it/2011/07/22/…
La distanza della Luna sono un duo e arrivano da Firenze. Ci propongono il loro primo demo autoprodotto: cinque brani da ascoltare direttamente dalla loro pagina su Soundcloud.
La musica de La distanza della Luna è delicata, soft. La voce di Denise Fagiolo è soave e coccola l’ascoltatore che viene trascinato da canzoni sognanti dove anche le chitarre rock suonano come qualcosa di intimo. I testi parlano d’amore, di intimità, di sogni che vanno al di là del tempo.
Musica da ascoltare ad occhi chiusi, lasciandosi accarezzare dalle note.
La qualità del suono è quella che è essendo un demo, ma le premesse per un ottimo album ci sono tutte.
CITAZIONE SU BANDSREVIEW edisonchangethemusic.it/blo…
Intensa e poetica, così può essere definita la musica de La distanza della Luna, duo composto da un uomo e una donna che propone canzoni pop classiche e senza tempo, capaci di creare atmosfere e sensazioni di distensione.
Recensione su "Loudvision" di Alessio Basile (17/06/11)
loudvision.it/musica-dischi…
Pochi ma buoni
Era da un po' che, per mano di una voce soave femminile e soft rock, brividi sonori simili a quelli chiamati Scisma non percorrevano la nostra pelle.
La chitarra elettrica e, a volte, quella acustica costruiscono ragnatele e sostengono un sound che trasforma il rock in qualcosa di intimo che va cantato e ascoltato in una stanza arredata solo da candele e pareti nere.
La metà femminile del gruppo regala un po' di luce al progetto, rendendolo visibile e accettabile soprattutto dove, in alcune parti, il buio predomina. Oscurità dovuta al fatto che le canzoni che stiamo ascoltando fanno parte solo di un demo.
ONE LOUDER
Autore: Alessio Basile
Non spopolano ancora su internet, questo è sicuro. Troviamo su di loro solo canzoni da ascoltare in streaming e una pagina Facebook che conta ventuno iscritti. Il numero sicuramente è destinato a salire, perché maggiore è la distanza della luna, maggiori sono le cose da scoprire di una band toscana che promette di regalare emozioni in forma di canzoni.
Non è tutto perfetto. Manca una profonda impronta di sé stessi e qualcuno che creda in loro e li porti lontano dall'autoproduzione per arricchire le loro possibilità.
VOTO: 7/10
PRO
Pochi ma buoni
Rock intimo
CONTRO
I difetti di un demo
MA GRAAAAAAANDI!!!!!!!!! A QUANDO UNA COLLABORAZIONE CON UN VECCHIO, IN TUTTI I SENSI, CHITARRISTA? :))))
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