Se spulciando le foto, come me, vi aspettavate un gruppo alla stregua di Baustelle o Il Genio, come me, avete preso un granchio. E' Denise Fagiolo che scrive e canta i testi de La Distanza della Luna. Chi pensa alla musica è invece Francesco Catoni. La voce di Denise ha tutte le fattanze delle Matia Bazar's woman, con vibrato e tutto ciò che convive col demodè. I testi, però, s'impegnano ad essere al passo col tempo e aggiungerei, per graziare e azzardare, anche un po' dark. E' come mixare "Bring me to life" degli Evanescence con "Brivido caldo" dei Bazar. Cosa si ottiene, dunque, quando gli opposti voce-antica-studiata e testi-moderni-spensierati si sposano? Una sperimentazione fallimentare da cui non si cava molto di affascinante. Stesso discorso vale per le musiche, uniche componenti prodigiose del progetto, che non legano col diaframma della Fagiolo. Davvero sublime l'arrangiamento della seconda traccia ("Ursula H'x") dove il musico Catoni da il meglio di sè.
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