Disco assolutamente difficile da ascoltare, da catalogare e da raccontare, questo "Volume 1". Il duo lombardo mette insieme quindici tracce piuttosto elaborate e diversificate, che tendono a sfuggire a classificazioni e riferimenti: se in numerosi passaggi è facile identificare una significativa influenza di Battiato, qua e là rimbalzano richiami a certi Ultravox o alla new-wave, mescolati a momenti prevalentemente acustici, improvvisi scarti o accelerazioni, elaborazioni elettroniche o classiche strutture rock, filastrocche cantilenanti, organetti, ritornelli fragorosi, disarmonie: un calderone comunque abbastanza organico, tenuto insieme anche da una gestione personale dei testi ed omogeneizzato da synth onnipresenti.
Pescando tra le tante possibilità, in un album che, nonostante l'elevato numero di pezzi, non ha passaggi 'da dimenticare', "Psicogiocoso" è un'ottima traccia in attesa di un produttore che la sistemi e di una seconda strofa all'altezza della prima ("A volte rifletto/ un po' troppo/ sulle letture del mondo/ Una mattina mi sveglio/ amo le luci nere/ Agli psichiatri non parlo/ chè non ho nulla di nuovo/ ma se mi chiamano in causa/ voglio parlargli di loro/ Oh Lady Marlene/ sa se sto bene? "), "Oceani", in bilico tra epicità e stucchevolezza (rischio non troppo remoto anche in altri passaggi...), scivola dalla parte 'giusta', "WeenHallo", pezzo 'finito' molto più di altri, saltella tra programming e tastiere sincopate, "Prospettiva..." ha tutto da guadagnare da un aumento di 'aggressività' ma evidenzia comunque una buona costruzione.
In generale, allo stato attuale delle cose, al di là di una registrazione piuttosto impastata, che, viste in particolare le scelte musicali effettuate, inibisce severamente una corretta fruizione delle tracce (ma i due membri del gruppo per primi si dimostrano pienamente consapevoli della cosa), si può auspicare una semplificazione delle stratificazioni sonore, in alcuni casi davvero eccessive, che potrebbe portare ad una focalizzazione migliore delle ideee e ad un aumento della fruibilità, una bonifica dall'abuso di tastiere (a volte un po' troppo taglienti e caratterizzate), un'asciugatura generale dei testi, che alternano momenti davvero riusciti a sbrodolamenti o eccessi enfatici, ed un profondo (ed imprescindibile) lavoro sulle voci.
Il risultato delle fatiche "domestiche" di Saio e Mero resta comunque assolutamente interessante, dato che non bisogna certo scavare a fondo per trovare buone capacità ed ipotizzare validi sviluppi per il lavoro di pSedo aMorfeus: in quest'ottica, se "Volume 1" è probabilmente condizionato da troppi difetti, un eventuale prossimo cd (possibilmente con il costruttivo apporto di una produzione esterna ed una registrazione almeno dignitosa) ha elevate probabilità di meritare significative attenzioni.
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La recensione Volume 1 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-12-23 00:00:00
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