Uno che si fa chiamare Bombatomica dev'essere simpatico per forza. E le canzoni contenute in questo "sghembo debutto" paiono confermare l'assioma, perché se c'è una musica che fa subito simpatia, festa e amicizia, quella è il folk-balcan-gipsypunk. Quando poi è fatto bene, ovviamente, fa ancora più simpatia, e può arrivare perfino a far dimenticare la sensazione di leggera inutilità che si avverte ogni volta che ci si imbatte in un album del genere. Una sensazione dovuta al dubbio che possa effettivamente esserci qualcuno che ascolta a casa, o in auto, o in cuffia, una musica che sembra destinata in modo irrimediabile ad essere apprezzata esclusivamente nella versione live, e preferibilmente previo avvinazzamento.
In ogni caso, se questo qualcuno esiste, di certo si divertirà un mondo con questa esplosione di suono che mischia in modo sapiente e a tratti addirittura originale Bregovic e roots-country ("I'm All Right"), Gogol Bordello e mariachi ("Liar", "Never Return"), blues, indie-folk e banda di paese, saudade sudamericana ("Bar"), Capossela e psichedelia ("Flower Song For Barefoot Dancers"). Noialtri, aspettiamo con la boccia di vino sottobraccio di vederlo dal vivo, per verificare se mantiene quello che promette.
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