Che ci sia una straordinaria evoluzione in corso non avevamo dubbi. Quale sarà la portata o lo spostamento dell'asse sonoro per gli A Toys Orchestra nel prossimo futuro, è una pagina musicale tutta ancora da scrivere.
In attesa di un nuovo e importante lavoro che uscirà in autunno, dopo il riuscito e pluriacclamato Midnight Talks , affidano il preludio di quello che sarà a una manciata di canzoni racchiuse in "Rita Lin Sons", un concentrato di buone sperimentazioni in musica, in cui la memoria del passato convive con l'impellenza del presente. Gettano un ponte transoceanico fra l'onirismo dei primi passi e la psichedelia vorace del tempo appena passato, riconfermando con entusiasmo la sana attitudine a esplorare territori poco conosciuti in cui cambiano i codici linguistici, la modulazione degli strumenti, i sapori del suono.
Sei pezzi a tinte forti. Un omaggio straordinario ai Duran Duran, un remix ben riuscito di "Plastic Romance", una nuova chiave interpretativa e l'utilizzo per la prima volta dell'italiano nel divertissiment sonoro di "Celentano", tre nuovi brani che confermano il loro stato di ottima salute e di grazia musicale. Danno intensità assiomatica e corpo personale ad ogni singola traccia, riuscendo sempre e comunque in modo sorprendente a combinare tecnica chitarristica, drumming potente, ritmiche e melodie inarrestabili, con un fuoco espressivo vocale di rara fattura.
Un'ulteriore prova di come si possa andare sempre oltre la propria identità musicale, pur rimanendo fedeli a sè stessi. Da ascoltare a volume smodato.
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