Un disco "fondato" su brani che aspirano alla radiofonia e alla heavy-rotation, ma che poi non rientrano nelle categorie "freschezza e immediatezza".
Formazione classica e formula pop rock con l'aggiunta del synth. Testi in italiano e "tanta voglia di spaccare di brutto" (così parliamo noi giovani, no?). Disco composto da singoli all'apparenza semplici, modesti e senza eccessive pretese, ma realizzato da una band con aspirazioni compositive molto alte. L'impressione è quella che i 10 brani siano in realtà il doppio. Tutto ciò accade grazie ai diversi, direi sporadicamente azzeccati, cambi di rotta all'interno di ogni singolo brano. Quindi in un pezzo (pop) di 4 minuti rinveniamo tracce di differenti strutture, arrangiamenti e atmosfere. Incoerenze e vezzi neanche da Prog-Band.
Un disco fondato su tracce che aspirano alla radiofonia e alla heavy-rotation, ma che poi non rientrano nelle categorie "freschezza e immediatezza". Concetti discordanti. Risultano pesanti e macchinosi. Non sono presenti brani incredibilmente brutti (escludendo le inascoltabili "Verità che piove" e "Senza far rumore"), ma zavorre pop farcite tutte con le medesime schitarrate e con un'unica modalità di synth, che si ripropone perennemente invariata dal primo all'ultimo minuto.
"Cerchi" e "Stop & Go" invece, funzionano grazie a un laborioso cocktail d’influenze, partendo dall’ingrediente base Negramaro. Il solito piglio californiano e scanzonato dei Blink 182 e la leggerezza tutta nostrana dei primi Velvet. Saggezze e frasi a effetto enunciate con la poetica del Liga e un bel mix di rumori da flipper direttamente sottratti dal campionario 883. Gigi D'Agostino con la Stratocaster a tracolla che entra a far parte degli Styles. Insomma, un primo e non riuscito tentativo. Al momento, il rock di Disney Channel è più sconvolgente.
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La recensione Un colpo di pistola di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-08-23 00:00:00
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