Proviamo a pensare al significato della parola intreccio come un unione di fatti e di fenomeni che si incrociano e interferiscono reciprocamente o come i fili di un'ordito e la trama finale. Il risultato può piacere, può essere azzardato e insolito, certamente è qualcosa di variegato. Non c'è comunque parola migliore per questo album.
Nel triangolo immaginario tra mondo balcanico, arabo ed ebraico nasce questo progetto dove la musica gipsy si affaccia senza timore sulla scena jazz e insieme affrontano l'invasione delle sonorità medioorientali. Le percussioni dell'Europa dell'est, i tapan, la fanno da padrone in "Kerta mangae dae", mentre l'Africa è la protagonista di "Akh kwanda" e la Grecia rivive l'antico splendore ellenico con le incursioni del bouzouki in "Oublier". Anche gli strumenti per noi più classici come il violino, la fisarmonica e il clarinetto intrecciano un trio vincente, e brani vocali lasciano ampio spazio e tracce ballabili che siano valzer romantici o danze gitane, prediligendo la spiccata musicalità della lingua francese.
"Zivili!" è un pò come dire Alla Salute, è un brindisi di condivisione tra culture lontane e considerate minori, è un dialogo aperto per conoscere l'altro diverso da sè. E' un invito a lasciarsi andare e a non aver paura di ammettere che c'è del bello anche fuori dalla propria porta di casa.
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La recensione Zivili di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-11-09 00:00:00
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