Ennesima fatica per l'eclettico Enrico Gabrielli, sperso nella decade passata tra esperienze importanti (come Afterhours, Mariposa e Calibro 35) e decisamente formative.
Solipsismo in musica, potremmo definire quello del "muratore" (maurer, appunto), qualcosa di gran lunga più incisivo di un mero esercizio di stile, nella riproposizione di tre brani di musica colta (più uno vergato di proprio pugno). Dietro ai clarinetti (ben undici!), sovraincisi, manipolati, destrutturati, Gabrielli ricostruisce "New York Counterpoint", un "classico" di Steve Reich, e ne restituisce una lettura ironica, che dell'espressività automatica fa il suo freddo dominio. Inutile dire che qui è l'idea stessa di minimalismo ad esser messa in discussione. Una specie di divertissement è invece "Canzon a suonar" del musicista Giovanni Gabrieli (quasi omonimo, ma del XVI secolo), caotica rivisitazione sfociante in un tripudio di timbriche adamantine, così come estrema appare la proposta di "Workers Union", dove la partitura di Louis Andriessen viene sfilacciata via via che il nostro Gabrielli si decide a tracimare dalla scrittura (ab origine).
Tra Zappa e Russolo, si colloca infine il brano originale ("Matematica Naif"), musica dell'altrove per una pletora di esecutori. Roba d'alto livello, e che sagacemente sa come evitare lo stantio d'Accademia.
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La recensione Vol. 1 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-08-22 00:00:00
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