Luca Di Mattei a.k.a. Leeza è un produttore elettronico milanese dedito ad un tipo di suono che qualche anno fa si sarebbe chiamato IDM e che oggi nessuno chiama più perché è abbastanza passato di moda. "Somewhere Out There" è il suo primo album, ed è un lavoro convincente da vari punti di vista, anche se all'ascoltatore odierno potrà sembrare ripetitivo e (non travisatemi) "inutile". Mi spiego meglio: non c'è nulla di cui vantarsi ad ascoltare questa roba, anzi. Non ti farà fare la parte del figo con gli amici e nemmeno con te stesso. E sappiamo bene come il 70% degli ascoltatori di musica elettronica facciano questi ragionamenti per legittimare la fruizione di dischi inascoltabili e noiosi. Sia chiaro, non è questo il caso. Però va così. Io stesso ho passato ore interminabili a scervellarmi su dischi de merde...
Ma torniamo a noi, che è meglio. Undici tracce per la solita quarantina di minuti che passa omogenea e compatta, beat sconnessi e slabbrati da effetti ed effettini, qualche melodia molto azzeccata, e in generale una buona costruzione dei groove. Manca qualcosa nell'impatto finale, e non sempre la ricerca sul suono è da strapparsi i capelli; però il tutto scorre, e bene. Rimane solo da capire chi è che ascolta (oggi) dischi come questo, ma non credo sia una questione di capitale importanza, dato che uno la musica la fa – o perlomeno, dovrebbe – per esigenza personale e passione. Un buon esordio, quindi, consigliato soprattutto agli amanti del vecchio suono Warp. E, dato che ci siete, e che le canzoni le trovate qui sopra, date un ascolto a "Rejoice", "Mip_urta", ed "Eupepsik"; quest'ultima con una bella pulsione drum and bass.
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