"Ossidrile" è un disco fatto in modo semplice. Chitarra, voce e qualche fiato sparso qua e là. Ciò che ne deriva, è facile immaginarlo. Cantautorato essenziale e con pochi fronzoli, che gioca su testi e linee vocali per accattivarsi attenzione e interesse dell'ascoltatore. Volendo dare qualche punto di riferimento, si può iniziare da Caso, con cui Renzo Picchi, questo il nome dietro Nel Dubbio, condivide approccio e parte dell'impostazione dei brani (si prenda "Amichevole" e la si confronti con "Prova di Durezza Brinelli" di Caso). La voce, poi, rimanda al cantato finto-stentoreo dei Camillas. L'unione di questi elementi, con l'aggiunta già citata dei fiati, dà vita a un album che, pur non contenendo alcun elemento di chiara originalità, riesce a imporsi nell'ascolto. I ritornelli funzionano e in più ci sono trovate laterali ("Domus", cantata in latino) e frammenti che fanno sussultare durante l'ascolto. Fin qui, i pro.
Il contro, fondamentalmente è uno solo. Se dati gli elementi iniziali, era facile immaginarsi un disco di cantautorato ridotto all'osso, più difficile sarebbe stato pronosticare un lavoro lungo ventidue tracce. D'accordo, in media durano intorno ai due minuti e la durata totale è sotto i cinquanta minuti, ma non so se avete mai provato ad ascoltare oltre venti tracce pressoché simili, con poche variazioni sullo stesso tema. Se ne esce sfiancati. Ascoltare il disco è un po' come mangiare ventidue caramelle: a un certo punto si decide di dire basta e di smettere. Se fosse stata presa una decisione diversa in termini di scaletta, la recensione si sarebbe conclusa un bel po' di righe fa con la presa d'atto che c'è in giro un nome nuovo da spingere. Al momento, invece, c'è un cantautore interessante con evidenti problemi di progettualità. E tutto il tempo per rimediare.
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La recensione Ossidrile di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-05-25 00:00:00
COMMENTI (5)
Caro nel dubbio,
nice to meet you!
Effettivamente quando ho scorto Gaber in Ossidrile ero un po' ubriaco :) ... A parte gli scherzi confermo quello che ho scritto... l'album a me piace... e non trovo che ci sia un problema di progettualità cosi' evidente. Dopo vari ascolti su 22 tracce skippo Quieto, ma non sempre...
Spero che tu abbia la fortuna e la visibilità che a mio avviso meriti!
Buon 2012!
Grazie Emiliano per gli acuti appunti. Ne sono lusingato.
Dai giorni di questa recensione, sono capitate moltissime cose. Ultimamente, comunque, 'ossidrile' ha preso una strada inaspettata ed è stato selezionato con mio grande stupore tra gli album finalisti del premio "Fuori dal Mucchio" 2011. Novità.
E' quasi pronto anche una specie di EP con canzoni scritte in questi intensi mesi, "Dow Jones".
Gaber lo sto scoprendo ora, mentre dei CCCP non conosco quasi nulla, ma grazie al tuo commento ho notato l'involontario omaggio. L'ho colto.
(Messaggio editato da neldubbio il 20/10/2011 19:34:09)
e l'omaggio ai cccp in un paio di titoli... poteva essere colto no?
poi con le debite proporzioni... ma un po' di Gaber (Soia, ma non solo) qua e là lo sento solo io?
Caro censore / recensore...
22 tracce (e tutte in streaming) possono essere viste anche in modo molto positivo (prolificità, generosità, etc)insomma, l'avesse fatto il mio concittadino Brondi sarebbe stato un genio per voi, sbaglio??
Tornando all'album...
Mi era piaciuto molto "pausa pranzo" e qui sento un'evoluzione nella continuità... Mi piace, lo stile. Di bello ha che non se la tira (a differenza del già citato), ed è un ottimo frequentatore dell'ironia.
Da questo ne derivano testi molto spesso ispirati che danno leggerezza, freschezza e vivacità, a un album che altrimenti rischierebbe di essere molto monocorde...
In summa: Una bella sorpresa! Assolutemente da segnalare tra le cose da ascoltare di questo 2011...