Un divertissement musicale. Power pop tutto al femminile, quello de Le Pinne, che confezionano un esordio ironico ma non pungente, gradevole ma non ammiccante, leggero nella pienezza del suo termine. La personalità di certo non manca a Simona Severini e Irene Maggi, istrioniche musiciste ed autrici apprezzabili, che si cimentano con l'arduo compito di dare sostanza a una formula sonora apparentemente scanzonata, ma dalla lettura non didascalica, briosa eppure con uno spessore totalmente messo a fuoco. L'obiettivo da raggiungere dovrebbe ragionevolmente essere quello di disinnescare il rischio di un romanticismo stucchevole, rendendo la scrittura al femminile credibile in un racconto volutamente giocoso.
Lo start up iniziale si dimostra però ancora lontano dal raggiungimento dello stesso. C'è da regolare, ascoltandole, il proprio umore sul loro mood fieramente ottimistico, far girare le canzoni nella stagione giusta e non cercare sottotesti. La polvere viene infatti spazzata sotto il tappeto, perché le letture sono sempre manifeste.
Per il futuro, da ricercare sono varietà stilistica, irrobustimento compositivo, migliore e più consapevole utilizzo di chorus e voci. Le Pinne danno risalto alla dimensione live come elemento naturale dove far crescere i germogli di questa esperienza musicale, ma per superare la piacevolezza dell'ascolto, bisogna lavorare al massimo livello sulla consistenza dei brani.
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